The decoration of the Gallery of the Rape of Proserpine in Palazzo Balbi Senarega in Genoa, painted in 1655 by Valerio Castello and Andrea Seghizzi, was takes as an example to study its relationship with contemporary architectural perspectives based on treatises, figurative sources and digital photographic surveying. The study established the interactions between illusory and real space whinch in turn revealed the ingeniuos use of elements that give the painted architecture a margin of independence from several rules governing real architecture.

La decorazione della Galleria del Ratto di Proserpina di Palazzo Balbi Senarega a Genova, realizzata a partire dal 1655 da Valerio Castello e Andrea Seghizzi, offre l’occasione per studiare le connessioni con la coeva architettura prospettica, attraverso le fonti trattatistiche e figurative e i rilevamenti effettuati con metodi di fotografia digitale. Sono state individuate le interazioni tra spazio illusorio e reale, attraverso le quali si rivelano le ingegnosità del trattamento degli elementi che procurano all’architettura dipinta un margine di indipendenza da alcune regole alle quali l’architettura reale è sottoposta.

L’indipendenza dello spazio illusorio

CANDITO Cristina
2019-01-01

Abstract

The decoration of the Gallery of the Rape of Proserpine in Palazzo Balbi Senarega in Genoa, painted in 1655 by Valerio Castello and Andrea Seghizzi, was takes as an example to study its relationship with contemporary architectural perspectives based on treatises, figurative sources and digital photographic surveying. The study established the interactions between illusory and real space whinch in turn revealed the ingeniuos use of elements that give the painted architecture a margin of independence from several rules governing real architecture.
2019
La decorazione della Galleria del Ratto di Proserpina di Palazzo Balbi Senarega a Genova, realizzata a partire dal 1655 da Valerio Castello e Andrea Seghizzi, offre l’occasione per studiare le connessioni con la coeva architettura prospettica, attraverso le fonti trattatistiche e figurative e i rilevamenti effettuati con metodi di fotografia digitale. Sono state individuate le interazioni tra spazio illusorio e reale, attraverso le quali si rivelano le ingegnosità del trattamento degli elementi che procurano all’architettura dipinta un margine di indipendenza da alcune regole alle quali l’architettura reale è sottoposta.
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