The first gallery in the Republic of Genoa was built and decorated by order of Giovanni Andrea Doria (1594). The "Galleria Aurea" was part of Prince Doria's attempt to distinguish himself, through the scale and character of his patronage, from the other Genoese aristocrats. The iconographic choices - both for the plastic decoration, entrusted to Marcello Sparzo, and for the planned painted scenes, for which Giovanni Andrea tried to engage one of the Carracci and possibly Caravaggio – aimed at the direct celebration of the Doria. Maria Spinola also chose her family’s glories – embodied by the military triumphs of the great Amborgio,– as theme for the decoration of the gallery she had built in 1635. Later on, iconographic preferences shifted to myth, with an important focus, in the 1650s, on the story of Aeneas, illustrated by G.B. Carlone in Palazzo Ayrolo Negrone’s gallery. Around 1725, on the magnificent "Galleria degli Specchi"’s vault in Palazzo Durazzo, Domenico Parodi staged a complex discourse based on a moral reading of the great empires’ fall in the course of antiquity, caused by their rulers’ vices, as opposed to the eternity of Christian virtues and of the Durazzo family.

La prima galleria a Genova fu edificata e decorata per committenza di Giovanni Andrea Doria (1594). La “Galleria Aurea” fu parte del tentativo del principe Doria di distinguersi, attraverso la scala ed il carattere degli interventi patrocinati, dagli altri aristocratici genovesi. Le scelte iconografiche - tanto per la decorazione plastica, affidata a Marcello Sparzo, quanto per la progettata qualificazione pittorica, nella quale il Doria cercò di coinvolgere i Carracci e probabilmente Caravaggio - avevano come intento la celebrazione del casato. Anche Maria Spinola pose le gesta della propria nobile famiglia, con particolare riferimento al fratello Ambrogio, al centro della decorazione della galleria che si era fatta costruire nel 1635. Successivamente l’attenzione si spostò sul mito, con una focalizzazione, negli anni Cinquanta, sulla vicenda di Enea, illustrata da G.B. Carlone nella galleria di Palazzo Ayrolo. Un caso di particolare interesse iconografico è infine, intorno al 1725, la grandiosa “Galleria degli Specchi” di palazzo Durazzo, nella quale Domenico Parodi mise in scena una complessa lettura morale della caduta dei grandi imperi nel corso dell’antichità, contrapposti alla durata nel tempo delle virtù cristiane e della famiglia committente.

Dalla celebrazione del casato al mito di Enea e all'interpretazione etica della storia universale: un percorso iconografico tra le gallerie genovesi

Laura Stagno
2018-01-01

Abstract

The first gallery in the Republic of Genoa was built and decorated by order of Giovanni Andrea Doria (1594). The "Galleria Aurea" was part of Prince Doria's attempt to distinguish himself, through the scale and character of his patronage, from the other Genoese aristocrats. The iconographic choices - both for the plastic decoration, entrusted to Marcello Sparzo, and for the planned painted scenes, for which Giovanni Andrea tried to engage one of the Carracci and possibly Caravaggio – aimed at the direct celebration of the Doria. Maria Spinola also chose her family’s glories – embodied by the military triumphs of the great Amborgio,– as theme for the decoration of the gallery she had built in 1635. Later on, iconographic preferences shifted to myth, with an important focus, in the 1650s, on the story of Aeneas, illustrated by G.B. Carlone in Palazzo Ayrolo Negrone’s gallery. Around 1725, on the magnificent "Galleria degli Specchi"’s vault in Palazzo Durazzo, Domenico Parodi staged a complex discourse based on a moral reading of the great empires’ fall in the course of antiquity, caused by their rulers’ vices, as opposed to the eternity of Christian virtues and of the Durazzo family.
2018
La prima galleria a Genova fu edificata e decorata per committenza di Giovanni Andrea Doria (1594). La “Galleria Aurea” fu parte del tentativo del principe Doria di distinguersi, attraverso la scala ed il carattere degli interventi patrocinati, dagli altri aristocratici genovesi. Le scelte iconografiche - tanto per la decorazione plastica, affidata a Marcello Sparzo, quanto per la progettata qualificazione pittorica, nella quale il Doria cercò di coinvolgere i Carracci e probabilmente Caravaggio - avevano come intento la celebrazione del casato. Anche Maria Spinola pose le gesta della propria nobile famiglia, con particolare riferimento al fratello Ambrogio, al centro della decorazione della galleria che si era fatta costruire nel 1635. Successivamente l’attenzione si spostò sul mito, con una focalizzazione, negli anni Cinquanta, sulla vicenda di Enea, illustrata da G.B. Carlone nella galleria di Palazzo Ayrolo. Un caso di particolare interesse iconografico è infine, intorno al 1725, la grandiosa “Galleria degli Specchi” di palazzo Durazzo, nella quale Domenico Parodi mise in scena una complessa lettura morale della caduta dei grandi imperi nel corso dell’antichità, contrapposti alla durata nel tempo delle virtù cristiane e della famiglia committente.
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