Nonostante l’Agenzia delle Entrate affermi l’obbligatorietà del nuovo interpello disapplicativo che fuoriesce dalla riforma del D.Lgs. 156/2015, l’esame della nuova disciplina non conferma in alcun modo tale carattere, se con esso si allude ad un effetto preclusivo della disapplicazione derivato dall’omessa presentazione dell’istanza. A tal fine un primo, decisivo, elemento contrario è dato dalla norma sanzionatoria per tale omissione. Si riconferma l’efficacia non vincolante della risposta per il contribuente ed il potere di quest’ultimo di fornire la dimostrazione della non elusività in ipotesi di omessa presentazione dell’istanza. Ferma restando l’identità con il passato della fattispecie legale di interpello disapplicativo, con la riforma l’istituto è stato generalizzato. Tuttavia, sotto il profilo procedurale, esso risulta ridimensionato, per attrazione al nuovo interpello probatorio di taluni tipi di istanze. Inoltre, a differenza di quest’ultimo, è ininfluente una previsione espressa e sta all’interprete individuare la norma "antielusiva" da disapplicare. Ulteriori disposizioni riguardano la procedura di accertamento e la tutela giurisdizionale.
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Titolo: | L’interpello disapplicativo di norme anti-elusive nella recente riforma. | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2017 | |
Rivista: | ||
Handle: | http://hdl.handle.net/11567/891026 | |
Appare nelle tipologie: | 01.01 - Articolo su rivista |