Il saggio ripercorre la tradizione neoplatonica sul furor poeticus nell’ambito di alcune accademie cinque-secentesche con l’obiettivo di evidenziare la circolazione del tema nell’epoca di maggiore diffusione delle norme aristoteliche in materia di poetica. Le interpretazioni platoniche sembrano condizionare la produzione lirico-amorosa di vari centri accademici (Mutoli di Genova, Innominati di Parma, Affidati di Pavia), mentre l’eco del Fedro e dello Ione si riscontra nei discorsi teorici recitati in vari Studi e Accademie italiane da autori come Patrizi, Frachetta, Giacomini, Ammirato, Segni, Farra e Massini, fino alle censure secentesche di Mascardi.
Il furore poetico nel dibattito di alcune accademie cinque-secentesche
Luca Beltrami
2017-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre la tradizione neoplatonica sul furor poeticus nell’ambito di alcune accademie cinque-secentesche con l’obiettivo di evidenziare la circolazione del tema nell’epoca di maggiore diffusione delle norme aristoteliche in materia di poetica. Le interpretazioni platoniche sembrano condizionare la produzione lirico-amorosa di vari centri accademici (Mutoli di Genova, Innominati di Parma, Affidati di Pavia), mentre l’eco del Fedro e dello Ione si riscontra nei discorsi teorici recitati in vari Studi e Accademie italiane da autori come Patrizi, Frachetta, Giacomini, Ammirato, Segni, Farra e Massini, fino alle censure secentesche di Mascardi.File | Dimensione | Formato | |
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