Il contributo ha come oggetto generale le relazioni che intercorrono tra valutazione, ed in particolare gli approcci partecipativi alla valutazione, teoria del programma e teorie dell’azione, reticoli e capitale sociale e processi di sviluppo locale. In estrema sintesi l’idea ‘guida’ è che i problemi cruciali alla base del mancato/parziale funzionamento delle policy e dei programmi di intervento – e quindi di processi virtuosi di sviluppo locale – derivino da una scarsa sovrapponibilità, sia orizzontale che verticale, della teoria del programma ‘percepita’ dai diversi stakeholder; questo fatto implica uno scarso coordinamento, quando non un aperto contrasto, dell’agire dei diversi attori coinvolti, e può comportare il sorgere di difficoltà di vario tipo sia nella decisione che nell’implementazione della policy, ed il manifestarsi di effetti inattesi ed effetti perversi. Tale problematica fondamentale può essere superata, o quantomeno attenuata, da una valutazione partecipata, che consenta agli attori coinvolti di condividere, esplicitandole, le loro diverse percezioni relative ai problemi – variamente trasformati in bisogni e quindi inclusi nell’agenda politica – agli obiettivi specifici e generali dell’azione promossa, al meccanismo attivato, al processo di implementazione, agli effetti attesi e, quindi, offra loro la possibilità di ‘costruire insieme’ una teoria condivisa del programma e, con più probabilità, di agire in modo coordinato, cooperativo, sinergico. Per riuscire in questa ‘impresa conoscitiva’ il valutatore deve avere a propria disposizione sia un quadro teorico di riferimento, sia la strumentazione tecnica adeguata.
Tra valutazione partecipata e capitale sociale: meccanismi in azione in contesti multiattore
TORRIGIANI, CLAUDIO
2004-01-01
Abstract
Il contributo ha come oggetto generale le relazioni che intercorrono tra valutazione, ed in particolare gli approcci partecipativi alla valutazione, teoria del programma e teorie dell’azione, reticoli e capitale sociale e processi di sviluppo locale. In estrema sintesi l’idea ‘guida’ è che i problemi cruciali alla base del mancato/parziale funzionamento delle policy e dei programmi di intervento – e quindi di processi virtuosi di sviluppo locale – derivino da una scarsa sovrapponibilità, sia orizzontale che verticale, della teoria del programma ‘percepita’ dai diversi stakeholder; questo fatto implica uno scarso coordinamento, quando non un aperto contrasto, dell’agire dei diversi attori coinvolti, e può comportare il sorgere di difficoltà di vario tipo sia nella decisione che nell’implementazione della policy, ed il manifestarsi di effetti inattesi ed effetti perversi. Tale problematica fondamentale può essere superata, o quantomeno attenuata, da una valutazione partecipata, che consenta agli attori coinvolti di condividere, esplicitandole, le loro diverse percezioni relative ai problemi – variamente trasformati in bisogni e quindi inclusi nell’agenda politica – agli obiettivi specifici e generali dell’azione promossa, al meccanismo attivato, al processo di implementazione, agli effetti attesi e, quindi, offra loro la possibilità di ‘costruire insieme’ una teoria condivisa del programma e, con più probabilità, di agire in modo coordinato, cooperativo, sinergico. Per riuscire in questa ‘impresa conoscitiva’ il valutatore deve avere a propria disposizione sia un quadro teorico di riferimento, sia la strumentazione tecnica adeguata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.