L'articolo costituisce una "summa" conclusiva degli studi di R.Pellerey sull'analisi semiotica del teatro. Dopo avere riesaminato le posizioni correnti, e il dibattito sullo statuto del testo, si propone di considerare lo spettacolo teatrale come testo (si propongono a questo proposito modelli e modalità utulizzando la semiotica interpretativa), si propone un metodo basato sulla cooperazione interpretativa, si esaminano e si confutano le obiezioni basate sulla "evanescenza", "indeterminatezza", "non documentabilità" e "indefinibilità" del testo costituito da uno spettacolo, si fa un elenco dei processi che costituiscono cooperazione interpretativa (indicando vari casi ad esempio), si propone un metodo di osservazione in tre fasi (osservazione partecipante alla preparazione dello spettacolo, visione ripetuta più volte con pubblici e luoghi diversi, fissazione e stesura di note di osservazione durante e dopo lo spettacolo), e si chiude infine esaminando con questo metodo, e nelle tre fasi previste, lo spettacolo "La pioggia dura" del Teatro a Canone di Chivasso, determinandone senso e processi della sua costituzione.
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Titolo: | "Teatro, semiotica, interpretazione: la négritude e la propria tempesta", in "Degrés. Revue de synthèse à orientation sémiologique", n.165, XLIV, pp. e 1-16 |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2016 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11567/858947 |
Appare nelle tipologie: | 01.01 - Articolo su rivista |