Il De feriis Alsiensibus costituisce, nel suo piccolo, una testimonianza degli interessi e dei gusti di una società letterata, una tessera di quel mosaico dalla cultura dell’età antonina, erudita su base eclettica, aperta ad un sapere generale in continuo aggiornamento. In particolare, la favola del sonno che chiude l’opuscolo, secondo quanto prevede la struttura retorica dell’elogio paradossale, ricalca lo schema espositivo della teoria del sogno lucreziana, ma conclude con una tesi originale: le immagini del sogno, mentre dal poeta epicureo sono svalutate come residuo casuale della veglia, per il retore diventano esperienze piacevoli, che annunziano esiti felici. Nessun pensatore, nessuno scrittore e nessun poeta, prima di Frontone, ha mai prospettato il fenomeno onirico da questa visuale.
Il sogno nel De feriis Alsiensibus di Frontone
FASCE, SILVANA
2010-01-01
Abstract
Il De feriis Alsiensibus costituisce, nel suo piccolo, una testimonianza degli interessi e dei gusti di una società letterata, una tessera di quel mosaico dalla cultura dell’età antonina, erudita su base eclettica, aperta ad un sapere generale in continuo aggiornamento. In particolare, la favola del sonno che chiude l’opuscolo, secondo quanto prevede la struttura retorica dell’elogio paradossale, ricalca lo schema espositivo della teoria del sogno lucreziana, ma conclude con una tesi originale: le immagini del sogno, mentre dal poeta epicureo sono svalutate come residuo casuale della veglia, per il retore diventano esperienze piacevoli, che annunziano esiti felici. Nessun pensatore, nessuno scrittore e nessun poeta, prima di Frontone, ha mai prospettato il fenomeno onirico da questa visuale.
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