La manutenzione delle facciate dipinte: archeologia e scelta progettuale. Un esempio che mette a confronto interventi dal XVI al XX secolo.

Accade spesso che, nell'analisi di un complesso architettonico o di un singolo edificio, vengano tenuti in maggiore considerazione gli interventi di trasformazione rispetto agli interventi di manutenzione. Talvolta l'apertura o il tamponamento di una finestra sembrano essere opere più importanti della rimozione o della ridipintura dell'intonaco di facciata anche se le prime sono di carattere puntuale mentre le seconde modificano l'aspetto del manufatto nel suo insieme. Gli interventi di manutenzione costante, per definizione ripetuti nel tempo, contribuiscono talvolta in modo determinante a modificare il costruito storico: si pensi alla sostituzione delle pavimentazioni, degli infissi o alla ridipintura delle pareti interne e delle facciate. Innocue operazioni legate a modifiche funzionali, a passaggi proprietari o a semplice "tutela" del bene immobile cambiano l'edificio lentamente ma in modo più deciso di quanto non faccia, ad esempio, una sopraelevazione di tipo funzionale e formale, la quale spesso è anche più facilmente distinguibile dal punto di vista stratigrafico. Il contributo presenta lo studio effettuato sulla facciata dipinta di un edificio sito nella città vecchia di Genova in via di San Donato; tale analisi, realizzata a scopo conoscitivo, è parte integrante dell'indagine preliminare finalizzata al progetto di recupero.