Dopo la prima edizione in lingua spagnola del 1927, il saggio di Mario Puccini Da D’Annunzio a Pirandello è stato pubblicato in italiano nel 2007 e su di esso l’articolo si sofferma per sottolinearne il sostanziale orientamento antidannunziano e l’attenta considerazione dell’autore per l’opera di narratori allora poco considerati, da Tozzi a Boine, il rammarico per l’oblio nel quale altri sono caduti (da Betteloni a Giacosa) e le riserve su alcuni che avevano, da Serao a Marinetti, il favore del pubblico. L’articolo sottolinea la propensione di Puccini per gli scrittori estranei al potere politico-letterario, soffermandosi poi in particolare sui suoi rapporti con Ungaretti, al quale nel 1927 aveva dedicato un importante saggio apparso sulla rivista “Bilychnis”. After the first edition (1927) in Spanish language, the essay of Mario Puccini Da D’Annunzio a Pirandello has been published in Italian only in 2007 and about it the article underlines its substantial orientation antidannunziano and the careful consideration of the author for the work of a little considered narrators, from Tozzi to Boine, the regret for the forgetfulness in which others are fallen (from Betteloni to Giacosa) and the reserves on some that had, from Serao to Marinetti, the favor of the public. The article underlines the propensity of Puccini for the extraneous writers to the political-literary power, detaining particularly then itself on his relationships with Ungaretti, to which he had devoted an important essay appeared in 1927 on the magazine "Bilychnis."

Mario Puccini, gli scrittori italiani di primo Novecento e Ungaretti

DE NICOLA, FRANCESCO
2010-01-01

Abstract

Dopo la prima edizione in lingua spagnola del 1927, il saggio di Mario Puccini Da D’Annunzio a Pirandello è stato pubblicato in italiano nel 2007 e su di esso l’articolo si sofferma per sottolinearne il sostanziale orientamento antidannunziano e l’attenta considerazione dell’autore per l’opera di narratori allora poco considerati, da Tozzi a Boine, il rammarico per l’oblio nel quale altri sono caduti (da Betteloni a Giacosa) e le riserve su alcuni che avevano, da Serao a Marinetti, il favore del pubblico. L’articolo sottolinea la propensione di Puccini per gli scrittori estranei al potere politico-letterario, soffermandosi poi in particolare sui suoi rapporti con Ungaretti, al quale nel 1927 aveva dedicato un importante saggio apparso sulla rivista “Bilychnis”. After the first edition (1927) in Spanish language, the essay of Mario Puccini Da D’Annunzio a Pirandello has been published in Italian only in 2007 and about it the article underlines its substantial orientation antidannunziano and the careful consideration of the author for the work of a little considered narrators, from Tozzi to Boine, the regret for the forgetfulness in which others are fallen (from Betteloni to Giacosa) and the reserves on some that had, from Serao to Marinetti, the favor of the public. The article underlines the propensity of Puccini for the extraneous writers to the political-literary power, detaining particularly then itself on his relationships with Ungaretti, to which he had devoted an important essay appeared in 1927 on the magazine "Bilychnis."
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/255844
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