Premessa - L’ernioplastica protesica in anestesia locale è attualmente considerata il gold standard nel trattamento delle ernie inguinali primitive monolaterali. Tuttavia ancora si discute sul tipo di tecnica e soprattutto sul recupero post-operatorio. Scopo del lavoro - Riportare 15 anni di esperienza nella riparazione dell’ernia inguinale primitiva monolaterale con tecnica di Lichtenstein in 1.172 pazienti di sesso maschile con un follow-up minimo di 1 anno. Metodi - Dal marzo 1990 al dicembre 2005, sono stati sottoposti ad intervento chirurgico 1.172 pazienti di sesso maschile affetti da ernia inguinale monolaterale primitiva con un’età media di 59,4 anni (range: 16-97): 476 pazienti (40,6%) avevano più di 65 anni e 60 (5,1%) più di 80. La durata dei sintomi prima dell’intervento chirurgico è stata in media di 3,7 anni (range: 0,1-4,9). In 31 casi (2,7%) l’ernia era incarcerata e in 3 (0,3%) strozzata. In 539 pazienti (46%) erano presenti una o più comorbilità. Tutti i pazienti sono stati sottoposti in anestesia locale ad ernioplastica protesica anteriore con la tecnica di Lichtenstein. Gli interventi eseguiti da un chirurgo esperto sono stati 938, mentre i restanti sono stati eseguiti da specializzandi di qualunque anno di corso sotto la supervisione di un tutor specialista. Risultati - Nel periodo perioperatorio non vi sono state complicanze maggiori. Complicanze generali (18 episodi di reazione vaso-vagale, 3 ritenzioni urinarie acute e 1 iperpiressia di origine ignota) sono insorte in 22 pazienti (1,9%), mentre quelle locali (10 ematomi, 8 infezioni superficiali, 2 edemi scrotali e 1 sieroma) in 21 (1,8%). Dolore post-operatorio precoce significativo è stato registrato in 13 pazienti (1,1%) che hanno richiesto un supplemento di analgesici oppioidi, mentre non vi sono stati casi di dolore cronico o a lungo termine. La quasi totalità dei pazienti è stata dimessa il giorno stess o il giorno successivo all’intervento. Un prolungamento della degenza si è reso necessario in 27 casi per complicanze generali e/o locali o dolore. Al follow-up sono stati registrati 5 casi di recidiva erniaria (0,4%) la cui incidenza è risultata sovrapponibile per gli interventi eseguiti da un chirurgo esperto e da uno specializzando. Conclusioni - La rapida ripresa delle normali attività, l’assenza di complicanze maggiori sia generali sia addominali, la bassa incidenza di complicanze locali unitamente ai costi contenuti supportano la scelta di utilizzare la tecnica di Lichtenstein per il trattamento delle ernie inguinali primitive monolaterali.
LA TECNICA DI LICHTENSTEIN PER LA RIPARAZIONE DELL’ERNIA INGUINALE MONOLATERALE PRIMITIVA
STABILINI, CESARE;GIANETTA, EZIO
2007-01-01
Abstract
Premessa - L’ernioplastica protesica in anestesia locale è attualmente considerata il gold standard nel trattamento delle ernie inguinali primitive monolaterali. Tuttavia ancora si discute sul tipo di tecnica e soprattutto sul recupero post-operatorio. Scopo del lavoro - Riportare 15 anni di esperienza nella riparazione dell’ernia inguinale primitiva monolaterale con tecnica di Lichtenstein in 1.172 pazienti di sesso maschile con un follow-up minimo di 1 anno. Metodi - Dal marzo 1990 al dicembre 2005, sono stati sottoposti ad intervento chirurgico 1.172 pazienti di sesso maschile affetti da ernia inguinale monolaterale primitiva con un’età media di 59,4 anni (range: 16-97): 476 pazienti (40,6%) avevano più di 65 anni e 60 (5,1%) più di 80. La durata dei sintomi prima dell’intervento chirurgico è stata in media di 3,7 anni (range: 0,1-4,9). In 31 casi (2,7%) l’ernia era incarcerata e in 3 (0,3%) strozzata. In 539 pazienti (46%) erano presenti una o più comorbilità. Tutti i pazienti sono stati sottoposti in anestesia locale ad ernioplastica protesica anteriore con la tecnica di Lichtenstein. Gli interventi eseguiti da un chirurgo esperto sono stati 938, mentre i restanti sono stati eseguiti da specializzandi di qualunque anno di corso sotto la supervisione di un tutor specialista. Risultati - Nel periodo perioperatorio non vi sono state complicanze maggiori. Complicanze generali (18 episodi di reazione vaso-vagale, 3 ritenzioni urinarie acute e 1 iperpiressia di origine ignota) sono insorte in 22 pazienti (1,9%), mentre quelle locali (10 ematomi, 8 infezioni superficiali, 2 edemi scrotali e 1 sieroma) in 21 (1,8%). Dolore post-operatorio precoce significativo è stato registrato in 13 pazienti (1,1%) che hanno richiesto un supplemento di analgesici oppioidi, mentre non vi sono stati casi di dolore cronico o a lungo termine. La quasi totalità dei pazienti è stata dimessa il giorno stess o il giorno successivo all’intervento. Un prolungamento della degenza si è reso necessario in 27 casi per complicanze generali e/o locali o dolore. Al follow-up sono stati registrati 5 casi di recidiva erniaria (0,4%) la cui incidenza è risultata sovrapponibile per gli interventi eseguiti da un chirurgo esperto e da uno specializzando. Conclusioni - La rapida ripresa delle normali attività, l’assenza di complicanze maggiori sia generali sia addominali, la bassa incidenza di complicanze locali unitamente ai costi contenuti supportano la scelta di utilizzare la tecnica di Lichtenstein per il trattamento delle ernie inguinali primitive monolaterali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.