«Il dolo nella concezione “caleidoscopica” della giurisprudenza», pubblicato sulla Rivista italiana di diritto e procedura penale del 2010, compie una ricognizione della giurisprudenza con riguardo al dolo al fine di verificare con quali accezioni esso è impiegato nella prassi e quali ragioni stiano alla base dell’uso di una forma piuttosto che di un’altra. In particolare, sono analizzate le categorie, di elaborazione giurisprudenziale, del dolo diretto ed indiretto, del dolo alternativo, indeterminato, generale, sia per comprenderne la portata, sia per verificare se il loro impiego sia privilegiato in certi ambiti. Particolare attenzione è dedicata a due problemi: il primo, molto dibattuto in dottrina, se nei casi per così dire “border line”, tra dolo eventuale e colpa cosciente la giurisprudenza tenda realmente ad utilizzare l’uno nei reati commessi in contesti illeciti e l’altra in quelli compiuti in contesti di base leciti; il secondo relativo alla compatibilità del dolo eventuale col tentativo. «Mens rea in the “kaleidoscopic” conception of judgement», in the Italian review of criminal law and procedure 2010, analyses judgements with regard to the mens rea, in order to verify which ways it’s used and which are the reasons of the choice of ones instead of another one. So all the types of mens rea, created by judgements, are analyses: direct intention, oblique intention, alternative intent, general intent, indetermined intent, in order to understand their meaning and if they are used mostly in some ambits. Two problems are closely examined: if in “border line” cases judges really choose subjective recklessness for unlawful contexts and aggravated negligence for lawful contexts; the reason why attempt is not consistent with subjective recklessness

Il dolo nella concezione “caleidoscopica” della giurisprudenza

MADEO, ANTONELLA
2010-01-01

Abstract

«Il dolo nella concezione “caleidoscopica” della giurisprudenza», pubblicato sulla Rivista italiana di diritto e procedura penale del 2010, compie una ricognizione della giurisprudenza con riguardo al dolo al fine di verificare con quali accezioni esso è impiegato nella prassi e quali ragioni stiano alla base dell’uso di una forma piuttosto che di un’altra. In particolare, sono analizzate le categorie, di elaborazione giurisprudenziale, del dolo diretto ed indiretto, del dolo alternativo, indeterminato, generale, sia per comprenderne la portata, sia per verificare se il loro impiego sia privilegiato in certi ambiti. Particolare attenzione è dedicata a due problemi: il primo, molto dibattuto in dottrina, se nei casi per così dire “border line”, tra dolo eventuale e colpa cosciente la giurisprudenza tenda realmente ad utilizzare l’uno nei reati commessi in contesti illeciti e l’altra in quelli compiuti in contesti di base leciti; il secondo relativo alla compatibilità del dolo eventuale col tentativo. «Mens rea in the “kaleidoscopic” conception of judgement», in the Italian review of criminal law and procedure 2010, analyses judgements with regard to the mens rea, in order to verify which ways it’s used and which are the reasons of the choice of ones instead of another one. So all the types of mens rea, created by judgements, are analyses: direct intention, oblique intention, alternative intent, general intent, indetermined intent, in order to understand their meaning and if they are used mostly in some ambits. Two problems are closely examined: if in “border line” cases judges really choose subjective recklessness for unlawful contexts and aggravated negligence for lawful contexts; the reason why attempt is not consistent with subjective recklessness
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/221521
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact