La Corte Suprema statunitense con la sentenza Crawford v. Washington ha ripudiato l’orientamento adottato venticinque anni or sono nel caso Ohio v. Roberts, in materia di ammissibilità in dibattimento delle dichiarazioni rese “out of court” da una persona che non può essere poi esaminata quale testimone durante il trial. Sciogliendo il legame fra confrontation clause ed hearsay rule, la maggioranza del collegio ha definito ammissibili quali prove le dichiarazioni testimoniali rese antecedentemente al dibattimento solo quando il teste sia divenuto “unavailable” e quando l’imputato abbia avuto una precedente opportunità di confrontarsi con il proprio accusatore
Diritto dell'imputato a confrontarsi con l'accusatore: la Corte Suprema U.S.A. muta orientamento
MIRAGLIA, MICHELA
2005-01-01
Abstract
La Corte Suprema statunitense con la sentenza Crawford v. Washington ha ripudiato l’orientamento adottato venticinque anni or sono nel caso Ohio v. Roberts, in materia di ammissibilità in dibattimento delle dichiarazioni rese “out of court” da una persona che non può essere poi esaminata quale testimone durante il trial. Sciogliendo il legame fra confrontation clause ed hearsay rule, la maggioranza del collegio ha definito ammissibili quali prove le dichiarazioni testimoniali rese antecedentemente al dibattimento solo quando il teste sia divenuto “unavailable” e quando l’imputato abbia avuto una precedente opportunità di confrontarsi con il proprio accusatoreI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.