L'attività industriale ha determinato in alcuni casi la contaminazione del suolo con metalli; i conseguenti rischi per la salute umana rendono necessaria la decontaminazione del suolo. Le prime tecniche adottate utilizzavano metodiche chimico-fisiche di rimozione e trattamento del suolo contaminato, onerose sia in termini economici sia per gli aspetti tecnici relativi alla loro applicazione. Si sono perciò ricercate alternative in grado di ridurre i costi del trattamento. Fra le varie possibilità è stata proposta la coltivazione sul sito contamìnato di piante di interesse agronomico, in grado di assorbire i metalli pesanti e traslocarli alla parte aerea producendo elevata biomassa, raccolta al termine del periodo di accumulo (Salt et al., 1995, 1998; Sacchi et al., 1998). Il presente studio esamina le problematiche connesse alla decontaminazione di un sito industriale inquinato da scorie contenenti Pb. Poichè tale elemento è insolubile nella solizione circolante nel suolo, per la sua fitoestrazione si utilizza un ntrattamento con agenti chelanti, come l'EDTA (acido etilendiamminotetracetico), operando una fitoestrazione chelante-assistita. Testando questa tecnica su Helianthus annuus L. cv. Forte, è stato rilevato un basso rendimento di fitoestrazione, con tempi di bonifica estremamente lunghi (Sacchi et al., 2001; Abruzzese et al., 2001). La ridotta fitoestrazione del Pb sembra essere legata, più che alla scarsa solubilizzazione del Pb nel suolo, a un limitato accumulo nel germoglio. L'accumulo di Pb nel germoglio si realizza attraverso gli elementi dello xilema. La forza motrice di tale flusso è la traspirazione fogliare. La ricerca in corso ha lo scopo di verificare se la disorganizzazione anatomica a carico del sistema vascolare, che si accompagna all'alterazione macroscopica dei tessuti fogliari, possa influire sulla traslocazione del Pb alla parte aerea della pianta, sia come tale sia complessato con EDTA.

Fitoestrazione chelante assistita di Pb dal suolo: limitazioni all’accumulo di Pb in piante di Helianthus annuus L. e rendimento della tecnica di decontaminazione

BORGHESI, BARBARA;CORNARA, LAURA;MARIOTTI, MAURO
2005-01-01

Abstract

L'attività industriale ha determinato in alcuni casi la contaminazione del suolo con metalli; i conseguenti rischi per la salute umana rendono necessaria la decontaminazione del suolo. Le prime tecniche adottate utilizzavano metodiche chimico-fisiche di rimozione e trattamento del suolo contaminato, onerose sia in termini economici sia per gli aspetti tecnici relativi alla loro applicazione. Si sono perciò ricercate alternative in grado di ridurre i costi del trattamento. Fra le varie possibilità è stata proposta la coltivazione sul sito contamìnato di piante di interesse agronomico, in grado di assorbire i metalli pesanti e traslocarli alla parte aerea producendo elevata biomassa, raccolta al termine del periodo di accumulo (Salt et al., 1995, 1998; Sacchi et al., 1998). Il presente studio esamina le problematiche connesse alla decontaminazione di un sito industriale inquinato da scorie contenenti Pb. Poichè tale elemento è insolubile nella solizione circolante nel suolo, per la sua fitoestrazione si utilizza un ntrattamento con agenti chelanti, come l'EDTA (acido etilendiamminotetracetico), operando una fitoestrazione chelante-assistita. Testando questa tecnica su Helianthus annuus L. cv. Forte, è stato rilevato un basso rendimento di fitoestrazione, con tempi di bonifica estremamente lunghi (Sacchi et al., 2001; Abruzzese et al., 2001). La ridotta fitoestrazione del Pb sembra essere legata, più che alla scarsa solubilizzazione del Pb nel suolo, a un limitato accumulo nel germoglio. L'accumulo di Pb nel germoglio si realizza attraverso gli elementi dello xilema. La forza motrice di tale flusso è la traspirazione fogliare. La ricerca in corso ha lo scopo di verificare se la disorganizzazione anatomica a carico del sistema vascolare, che si accompagna all'alterazione macroscopica dei tessuti fogliari, possa influire sulla traslocazione del Pb alla parte aerea della pianta, sia come tale sia complessato con EDTA.
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