A research about provenance of Greek manuscripts in Sweden has arrived at the present contribution, which sheds light onto some private libraries in Friuli and Venice between 16th and 17th century. Lucrezio Palladio degli Olivi senior was a member of the “Accademia degli Sventati”, founded 1606 in Udine in Friuli by Lucrezio’s relative, Alfonso Antonini, and Lucrezio’s uncle Enrico (Arrigo) Palladio degli Olivi, a local historian. Lucrezio has left nothing to be printed, nor any autograph has been discovered so far. Yet Lucrezio’s hand can be detected in ten books (Greek manuscripts, Latin incunabula and early printed editions) which bear his ownership note from the 1670s. These books are at present scattered between Italy, Sweden, Norway, U.S. and still other places. Some books might have come from the patriarch of Aquileia Antonio Grimani via Enrico & Gian Francesco Palladio degli Olivi, while their later wandering in Northern Europe (end of 17th / mid-18th century) deserves to be further investigated.

Riguardo alla provenienza di codici greci custoditi in Svezia, una traccia quasi inesplorata è la biblioteca dei nobili Palladio degli Olivi di Udine. Lucrezio Palladio degli Olivi senior è membro dell’“Accademia degli Sventati”, fondata nel 1606 da un suo parente, Alfonso Antonini, e dallo zio di Lucrezio, Enrico (Arrigo) Palladio degli Olivi, autore di una storia del Friuli. Lucrezio non lascia opere inedite, né se ne conoscono documenti autografi; tuttavia nel presente contributo una nota di possesso autografa degli anni 1670 viene rintracciata su dieci volumi (manoscritti e a stampa), oggi dispersi in Italia, Svezia, Norvegia, Stati Uniti e altrove. La ricerca si estende dai manoscritti greci agli incunaboli latini, dalle cinquecentine alle seicentine: da Demostene a Galileo Galilei, si tratta di volumi di pregio che mostrano l’ampiezza della cultura friulana. Se da un lato alcuni di questi volumi possono essere arrivati a Lucrezio dal patriarca di Aquileia Antonio Grimani tramite gli storiografi Enrico e Gian Francesco Palladio degli Olivi, dall’altro meritano ulteriori approfondimenti i viaggi dei libri pregiati in Europa del Nord tra fine del XVII e metà del XVIII secolo, visto che il patrimonio librario di famiglia si conserva integro almeno fino al termine del Settecento.

Per la ricostruzione di una biblioteca friulana: manoscritti e stampati posseduti da Lucrezio Palladio degli Olivi

pia carolla
2019-01-01

Abstract

A research about provenance of Greek manuscripts in Sweden has arrived at the present contribution, which sheds light onto some private libraries in Friuli and Venice between 16th and 17th century. Lucrezio Palladio degli Olivi senior was a member of the “Accademia degli Sventati”, founded 1606 in Udine in Friuli by Lucrezio’s relative, Alfonso Antonini, and Lucrezio’s uncle Enrico (Arrigo) Palladio degli Olivi, a local historian. Lucrezio has left nothing to be printed, nor any autograph has been discovered so far. Yet Lucrezio’s hand can be detected in ten books (Greek manuscripts, Latin incunabula and early printed editions) which bear his ownership note from the 1670s. These books are at present scattered between Italy, Sweden, Norway, U.S. and still other places. Some books might have come from the patriarch of Aquileia Antonio Grimani via Enrico & Gian Francesco Palladio degli Olivi, while their later wandering in Northern Europe (end of 17th / mid-18th century) deserves to be further investigated.
2019
Riguardo alla provenienza di codici greci custoditi in Svezia, una traccia quasi inesplorata è la biblioteca dei nobili Palladio degli Olivi di Udine. Lucrezio Palladio degli Olivi senior è membro dell’“Accademia degli Sventati”, fondata nel 1606 da un suo parente, Alfonso Antonini, e dallo zio di Lucrezio, Enrico (Arrigo) Palladio degli Olivi, autore di una storia del Friuli. Lucrezio non lascia opere inedite, né se ne conoscono documenti autografi; tuttavia nel presente contributo una nota di possesso autografa degli anni 1670 viene rintracciata su dieci volumi (manoscritti e a stampa), oggi dispersi in Italia, Svezia, Norvegia, Stati Uniti e altrove. La ricerca si estende dai manoscritti greci agli incunaboli latini, dalle cinquecentine alle seicentine: da Demostene a Galileo Galilei, si tratta di volumi di pregio che mostrano l’ampiezza della cultura friulana. Se da un lato alcuni di questi volumi possono essere arrivati a Lucrezio dal patriarca di Aquileia Antonio Grimani tramite gli storiografi Enrico e Gian Francesco Palladio degli Olivi, dall’altro meritano ulteriori approfondimenti i viaggi dei libri pregiati in Europa del Nord tra fine del XVII e metà del XVIII secolo, visto che il patrimonio librario di famiglia si conserva integro almeno fino al termine del Settecento.
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