1. Premessa. – 2. Le misure adottate dal Consiglio di sicurezza (e dal relativo «comitato per le sanzioni») nell’ambito della “lotta contro il terrorismo”. – 3. Le misure adottate nell’ambito dell’Unione e della Comunità europea. – 4. La problematica riconducibilità dei provvedimenti adottati alle competenze comunitarie. – 4.1. Inquadramento delle relative questioni. – 4.2. Gli artt. 60 e 301 TCE e l’applicazione a privati cittadini (anche comunitari) di misure previste per «paesi terzi». – 4.3. La “traslazione” della questione sull’art.308 TCE – 4.4. La (impossibile) riconduzione degli atti impugnati agli obbiettivi comunitari: (a) il problema. – 4.5. (Segue) (b) la soluzione: il ricorso al “combinato disposto” degli art. 60, 301 e 308 TCE (e 3 TUE). – 4.6. (Segue) Osservazioni critiche sul ragionamento del Tribunale. – 4.7. Il profilo relativo all’art. 249 TCE: la dubbia “portata generale” dei regolamenti adottati. – 5. La (incompleta) tutela dei diritti fondamentali nel rapporto tra ordinamenti nazionali, comunitario e internazionale. – 5.1. Struttura e connessioni interne della motivazione in parte qua. – 5.2. Il controllo di rispetto dello jus cogens e l’inadeguatezza di tale parametro esterno. – 5.3. La ricostruzione dei rapporti fra gli ordinamenti. – 5.4. La “comunitarizzazione” degli obblighi internazionali e le sue problematiche ricadute sui principi e diritti fondamentali europei e nazionali. – 6. Conclusioni propositive.

I diritti e i principi fondamentali nazionali ed europei e la problematica comunitarizzazione delle risoluzioni antiterrorismo dell’ONU

Sciarabba V.
2006-01-01

Abstract

1. Premessa. – 2. Le misure adottate dal Consiglio di sicurezza (e dal relativo «comitato per le sanzioni») nell’ambito della “lotta contro il terrorismo”. – 3. Le misure adottate nell’ambito dell’Unione e della Comunità europea. – 4. La problematica riconducibilità dei provvedimenti adottati alle competenze comunitarie. – 4.1. Inquadramento delle relative questioni. – 4.2. Gli artt. 60 e 301 TCE e l’applicazione a privati cittadini (anche comunitari) di misure previste per «paesi terzi». – 4.3. La “traslazione” della questione sull’art.308 TCE – 4.4. La (impossibile) riconduzione degli atti impugnati agli obbiettivi comunitari: (a) il problema. – 4.5. (Segue) (b) la soluzione: il ricorso al “combinato disposto” degli art. 60, 301 e 308 TCE (e 3 TUE). – 4.6. (Segue) Osservazioni critiche sul ragionamento del Tribunale. – 4.7. Il profilo relativo all’art. 249 TCE: la dubbia “portata generale” dei regolamenti adottati. – 5. La (incompleta) tutela dei diritti fondamentali nel rapporto tra ordinamenti nazionali, comunitario e internazionale. – 5.1. Struttura e connessioni interne della motivazione in parte qua. – 5.2. Il controllo di rispetto dello jus cogens e l’inadeguatezza di tale parametro esterno. – 5.3. La ricostruzione dei rapporti fra gli ordinamenti. – 5.4. La “comunitarizzazione” degli obblighi internazionali e le sue problematiche ricadute sui principi e diritti fondamentali europei e nazionali. – 6. Conclusioni propositive.
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