Datare le malte è da tempo un obiettivo importante sia in ambito archeologico sia in ambito architettonico: può aiutare la comprensione delle fasi costruttive, una migliore collocazione delle tecniche murarie, un riconoscimento di valore in ambiti di difficile inquadramento. Tra i vari metodi, uno dei più innovativi e che recentemente sta dando ottimi risultati è la datazione del radiocarbonio dei grumi di calce contenuti nelle malte storiche. I grumi possono essere considerati parti privilegiate delle malte da sottoporre a datazione poiché offrono l’opportunità di lavorare su una piccola, ma sufficiente, porzione di calce carbonatata che è rimasta isolata dal resto dell’impasto e, per questo, non è contaminata dall’aggregato. Il contributo, dopo un breve stato dell’arte delle ricerche in ambito italiano sui grumi di calce, esamina le possibili cause di formazione dei grumi. Nella seconda parte del contributo il metodo di datazione del radiocarbonio è applicato ai grumi di calce in un caso di studio appositamente scelto a scopo di ricerca per valutare precisione ed esattezza della datazione. La valutazione della precisione della datazione è stata effettuata eseguendo cinque datazioni del radiocarbonio di altrettanti grumi di calce appartenenti alla medesima malta di allettamento di un’unica unità stratigrafica. La valutazione dell’esattezza della datazione è stata, invece, eseguita incrociando gli esiti ottenuti dalla datazione del radiocarbonio con quelli di altri tre metodi di datazione, archeometrici e archeologici: termoluminescenza, mensiocronologia dei mattoni e cronotipologia delle malte. A seguito degli studi compiuti, è stato possibile concludere che il metodo del radiocarbonio applicato ai grumi di calce, almeno in questo caso, ha fornito una datazione precisa, con una buona ripetibilità, ed esatta con buona approssimazione alla “vera” datazione.

Precisione ed esattezza della tecnica di datazione del radiocarbonio applicata ai "grumi di calce" contenuti nelle malte storiche. Una ricerca in corso.

Rita Vecchiattini
2019-01-01

Abstract

Datare le malte è da tempo un obiettivo importante sia in ambito archeologico sia in ambito architettonico: può aiutare la comprensione delle fasi costruttive, una migliore collocazione delle tecniche murarie, un riconoscimento di valore in ambiti di difficile inquadramento. Tra i vari metodi, uno dei più innovativi e che recentemente sta dando ottimi risultati è la datazione del radiocarbonio dei grumi di calce contenuti nelle malte storiche. I grumi possono essere considerati parti privilegiate delle malte da sottoporre a datazione poiché offrono l’opportunità di lavorare su una piccola, ma sufficiente, porzione di calce carbonatata che è rimasta isolata dal resto dell’impasto e, per questo, non è contaminata dall’aggregato. Il contributo, dopo un breve stato dell’arte delle ricerche in ambito italiano sui grumi di calce, esamina le possibili cause di formazione dei grumi. Nella seconda parte del contributo il metodo di datazione del radiocarbonio è applicato ai grumi di calce in un caso di studio appositamente scelto a scopo di ricerca per valutare precisione ed esattezza della datazione. La valutazione della precisione della datazione è stata effettuata eseguendo cinque datazioni del radiocarbonio di altrettanti grumi di calce appartenenti alla medesima malta di allettamento di un’unica unità stratigrafica. La valutazione dell’esattezza della datazione è stata, invece, eseguita incrociando gli esiti ottenuti dalla datazione del radiocarbonio con quelli di altri tre metodi di datazione, archeometrici e archeologici: termoluminescenza, mensiocronologia dei mattoni e cronotipologia delle malte. A seguito degli studi compiuti, è stato possibile concludere che il metodo del radiocarbonio applicato ai grumi di calce, almeno in questo caso, ha fornito una datazione precisa, con una buona ripetibilità, ed esatta con buona approssimazione alla “vera” datazione.
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