In the present analysis four contemporary international artistic examples will be analysed, chosen for their significance and at the same time their heterogeneity, representative of a peculiar interaction of the performer with the technological medium. It has been shown that this interaction produces in actors and spectators – where this distinction still subsists – a perception of space and time that is quite new; in keeping with three relational and expressive modes that we could anticipate here as: “present in the here and now” (immediate proximity), “present at a distance” and “absent/virtual”. Again in the experiences considered here, the contemporary body, far from what it represented at the origins, is no longer representative of identity, of a single identity: it is deprived of its subjectivity and reduced to a kind of “degree zero” of its nature. It becomes liquid, open, fragmented. In these performances, and in particular those that start from dance, the object and material characteristics of the bodies are brought into the foreground; so that the manipulation of the body or the displacement of the agent outside the body would seem to efface the notion of “presence”. Rather it would be more correct – and this is the challenge of this investigation – to evaluate the reconfiguration of this presence in the light of a mediated truth, an effect of reality that leads us to regard as real what is shown to us on a support, filmed, reproduced digitally, reconstructed through light or sound. The present research therefore consists in an investigation of the status of this contemporary performative body, of the aesthetic process of remediation and of the “democratisation” that it undergoes in current live performances. To understand the reasons for and effects of this phenomenon, it was necessary to conduct an analysis of the theatrical event in a systemic and relational rather than an analytical way, seeking to reconstruct a network of details connected to and interdependent of the subject and the context, before presenting a diegesis of individual spectacles.

Si sono qui prese in esame quattro esperienze performative internazionali contemporanee - scelte per la loro rilevanza e nello stesso tempo per la loro eterogeneità - rappresentative di una peculiare interazione del performer con il mezzo tecnologico. Si è evidenziato così come quest’interazione produca in attori e spettatori – ove sussista ancora questa distinzione – una percezione dello spazio e del tempo affatto nuova; secondo tre modalità relazionali ed espressive che potremmo qui anticipare come: “presente nel qui e ora” (prossimità immediata), “presente a distanza” e “assente/virtuale”. Sempre nelle esperienze qui considerate, il corpo contemporaneo, lontano da ciò che poteva rappresentare in partenza, non è più elemento significativo dell’identità, di una sola identità: viene privato della propria soggettività e condotto a una specie di “grado zero” della propria natura; appare così frammentato, aperto, liquido. In queste performance, e in particolare in quelle che partono dalla danza, sono le caratteristiche oggettuali e materiali dei corpi a essere messe in primo piano; cosicché la manipolazione della corporeità o la dislocazione dell’agente al di fuori del corpo sembrerebbero annullare la consueta nozione di “presenza”. Più corretto invece – e questa è la sfida di questa indagine – ci è sembrato valutare la riconfigurazione di questa presenza alla luce di una verità mediata, quell’effetto di realtà che induce a ritenere reale ciò che ci viene mostrato su un supporto, filmato, riprodotto digitalmente, ricostruito attraverso la luce o il suono. La presente ricerca consiste quindi nell’esplorazione dello status di questo corpo performativo contemporaneo, del processo estetico di rimediazione e di “democratizzazione” che esso subisce nelle performance live attuali: per comprendere le ragioni e gli effetti del quale si è reso necessario lo svolgimento di un’analisi dell’evento teatrale sistemica e relazionale, prima che analitica; cercando di ricostruire una rete di particolari connessi e interdipendenti al soggetto e al contesto, anziché limitarci a una semplice diegesi dei singoli spettacoli.

"Né qui, né ora": peripezie del teatro contemporaneo ( "Ailleurs et autrement": Rebondissements du théâtre contemporain )

FUOCO, ESTER
2019-06-14

Abstract

In the present analysis four contemporary international artistic examples will be analysed, chosen for their significance and at the same time their heterogeneity, representative of a peculiar interaction of the performer with the technological medium. It has been shown that this interaction produces in actors and spectators – where this distinction still subsists – a perception of space and time that is quite new; in keeping with three relational and expressive modes that we could anticipate here as: “present in the here and now” (immediate proximity), “present at a distance” and “absent/virtual”. Again in the experiences considered here, the contemporary body, far from what it represented at the origins, is no longer representative of identity, of a single identity: it is deprived of its subjectivity and reduced to a kind of “degree zero” of its nature. It becomes liquid, open, fragmented. In these performances, and in particular those that start from dance, the object and material characteristics of the bodies are brought into the foreground; so that the manipulation of the body or the displacement of the agent outside the body would seem to efface the notion of “presence”. Rather it would be more correct – and this is the challenge of this investigation – to evaluate the reconfiguration of this presence in the light of a mediated truth, an effect of reality that leads us to regard as real what is shown to us on a support, filmed, reproduced digitally, reconstructed through light or sound. The present research therefore consists in an investigation of the status of this contemporary performative body, of the aesthetic process of remediation and of the “democratisation” that it undergoes in current live performances. To understand the reasons for and effects of this phenomenon, it was necessary to conduct an analysis of the theatrical event in a systemic and relational rather than an analytical way, seeking to reconstruct a network of details connected to and interdependent of the subject and the context, before presenting a diegesis of individual spectacles.
14-giu-2019
Si sono qui prese in esame quattro esperienze performative internazionali contemporanee - scelte per la loro rilevanza e nello stesso tempo per la loro eterogeneità - rappresentative di una peculiare interazione del performer con il mezzo tecnologico. Si è evidenziato così come quest’interazione produca in attori e spettatori – ove sussista ancora questa distinzione – una percezione dello spazio e del tempo affatto nuova; secondo tre modalità relazionali ed espressive che potremmo qui anticipare come: “presente nel qui e ora” (prossimità immediata), “presente a distanza” e “assente/virtuale”. Sempre nelle esperienze qui considerate, il corpo contemporaneo, lontano da ciò che poteva rappresentare in partenza, non è più elemento significativo dell’identità, di una sola identità: viene privato della propria soggettività e condotto a una specie di “grado zero” della propria natura; appare così frammentato, aperto, liquido. In queste performance, e in particolare in quelle che partono dalla danza, sono le caratteristiche oggettuali e materiali dei corpi a essere messe in primo piano; cosicché la manipolazione della corporeità o la dislocazione dell’agente al di fuori del corpo sembrerebbero annullare la consueta nozione di “presenza”. Più corretto invece – e questa è la sfida di questa indagine – ci è sembrato valutare la riconfigurazione di questa presenza alla luce di una verità mediata, quell’effetto di realtà che induce a ritenere reale ciò che ci viene mostrato su un supporto, filmato, riprodotto digitalmente, ricostruito attraverso la luce o il suono. La presente ricerca consiste quindi nell’esplorazione dello status di questo corpo performativo contemporaneo, del processo estetico di rimediazione e di “democratizzazione” che esso subisce nelle performance live attuali: per comprendere le ragioni e gli effetti del quale si è reso necessario lo svolgimento di un’analisi dell’evento teatrale sistemica e relazionale, prima che analitica; cercando di ricostruire una rete di particolari connessi e interdipendenti al soggetto e al contesto, anziché limitarci a una semplice diegesi dei singoli spettacoli.
Ce travail de recherche consiste en une réflexion sur le statut de ce corps performatif contemporain, sur le procédé esthétique de remédiation et sur la « démocratisation » qu’il subit dans les performances live actuelles. Pour comprendre les raisons et les effets de ce phénomène, il a fallu analyser l’événement théâtral tout d’abord de façon systémique et relationnelle, puis analytique, en essayant de reconstruire avant tout un réseau de détails interdépendants et connectés au sujet et au contexte, plutôt que de partir d’une diégèse de chaque spectacle. Quatre exemples artistiques internationaux contemporains – sélectionnés pour leur importance et leur hétérogénéité – représentatifs d’une interaction particulière entre le performeur et les nouvelles technologies, ont été analysés. La réflexion a portée sur la manière dont cette interaction créait chez les acteurs et les spectateurs – lorsque cette distinction subsiste – une perception de l’espace et du temps complètement nouvelle selon trois modalités relationnelles et expressives que nous pourrions définir comme : « présent ici et maintenant » (proximité immédiate), « présent à distance » et « absent/virtuel ». Dans les expériences prises ici en considération, le corps contemporain, bien loin de ce qu’il représentait à l’origine, n’est plus élément représentatif de l’identité, d’une seule identité : il est privé de sa subjectivité et ramené à une sorte de « degré zéro » de sa nature ; il devient liquide, ouvert, fragmenté. Dans ces performances, et plus particulièrement dans celles qui ont pour point de départ la danse, c’est le corps comme objet, ses caractéristiques matérielles qui sont mises au premier plan, si bien que la manipulation de la corporéité ou la dislocation de l’agent en-dehors du corps semblent annuler la notion de « présence ». Il serait plus correct – et c’est le défi de notre réflexion – d’analyser la reconfiguration de cette présence à la lumière d’une vérité médiatisée, un effet de réalité qui pousse à considérer comme réel ce qui nous est montré à travers un support, filmé, reproduit de façon digitale, reconstruit à travers la lumière et le son.
Theatre; Dance; Body, Performance; Presence; Technology; Remediation; Environment; Uncanny
Teatro ; Danza ; Corpo ; Performance ; Presenza ; Tecnologia ; Intermediale ; Androide.
Corps ; Danse ; Théâtre ; Présence ; Technologie ; Intermediale ; Post-humain ; Performance ; Béance
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