Questo articolo si propone di mostrare come la scrittura diaristica di Landolfi metta in crisi la spessa barriera difensiva nevrotica che la lingua forma – soprattutto a livello lessicale e sintattico – in tutta la prima stagione della scrittura landolfiana. Specialmente in Rien va la lingua-pelle (per servirsi di un’unità di analisi esemplata sul moi-peau di Didier Anzieu) narcisistica (descritta in tutta la sua complessità lessicale e nella raffinata e spesso mistificatoria pratica intertestuale) acquisisce il massimo dello spessore per difendersi dagli attacchi masochistici costituiti soprattutto dalle autoaggressioni metalinguistiche e metatestuali (specie negli incisi autodenigratori in parentesi riguardo allo stile, di cui si fornisce ampia esemplificazione) portando la scrittura a un avvitamento su sé stessa non più atto a trovare fantasmi di compensazione.
Parossismo e scalfitture della lingua-pelle. La scrittura diaristica di Landolfi in Rien va
Zublena P
2008-01-01
Abstract
Questo articolo si propone di mostrare come la scrittura diaristica di Landolfi metta in crisi la spessa barriera difensiva nevrotica che la lingua forma – soprattutto a livello lessicale e sintattico – in tutta la prima stagione della scrittura landolfiana. Specialmente in Rien va la lingua-pelle (per servirsi di un’unità di analisi esemplata sul moi-peau di Didier Anzieu) narcisistica (descritta in tutta la sua complessità lessicale e nella raffinata e spesso mistificatoria pratica intertestuale) acquisisce il massimo dello spessore per difendersi dagli attacchi masochistici costituiti soprattutto dalle autoaggressioni metalinguistiche e metatestuali (specie negli incisi autodenigratori in parentesi riguardo allo stile, di cui si fornisce ampia esemplificazione) portando la scrittura a un avvitamento su sé stessa non più atto a trovare fantasmi di compensazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.