L’articolo fornisce un’analisi della tutela del paesaggio, prima parziale e poi generale, nella storia costituzionale italiana, con riferimento alle prime leggi di tutela durante il Regno d’Italia e al dibattito svoltosi all’Assemblea Costituente, sfociato nell’approvazione tra i principi fondamentali nell’art. 9. Esamina, quindi, l’applicazione di tale tutela nella giurisprudenza costituzionale, al fine di apprezzarne il grado di effettività sia in relazione alla produzione legislativa sia in nella sede di risoluzione di conflitti di attribuzione tra lo Stato e le Regioni, nell’ambito della rivendicazione di importanti competenze di imposizione e gestione del vincolo paesistico. Le fasi in cui la giurisprudenza si è articolata sono le seguenti: la delimitazione delle competenze legislative dello Stato e delle Regioni a Statuto Speciale; il trasferimento delle funzioni amministrative alle Regioni ordinarie ex D.P.R. n. 616/1977 e le “interferenze” con lo Stato nella tutela del paesaggio; la giurisprudenza sulla c.d. Legge Galasso e la “svolta” nell’estensione della tutela ex art. 9 Cost. anche all’ambiente; il consolidamento della giurisprudenza costituzionale su paesaggio e ambiente, indicando il paesaggio come “valore primario ed assoluto”. Si è affrontato quindi lo studio di due esperienze comparatistiche, quella francese, con la giurisprudenza del Conseil Constitutionnel, nei diversi ambiti di tutela naturalistica e ambientale, e quella inglese, con la giurisprudenza della Corte Suprema, nella distinzione tra “environment” e “landscape”. Si è concluso che, mentre nel sistema italiano, attesa la sua peculiarità storica, con importanti implicazioni culturali, letterarie, filosofiche e giuridiche, il paesaggio assume un carattere identitario, nelle esperienze comparate, anche alla luce della disciplina dell’Unione Europea, il concetto di ambiente assume un ruolo generale e prevalente, mentre la protezione del paesaggio riveste connotati settoriali e identificabili con il concetto di “bellezze naturali” e, quindi, di stampo essenzialmente territoriale e morfologico. Nelle esperienze comparate è in corso un approfondimento foriero di sviluppi interessanti, ma non ancora in grado di raggiungere la consapevolezza culturale che invece caratterizza la dottrina e la giurisprudenza italiana.
Il paesaggio nella giurisprudenza costituzionale: esperienze comparatistiche, anche alla luce della normativa dell’Unione Europea
Granara Daniele
2017-01-01
Abstract
L’articolo fornisce un’analisi della tutela del paesaggio, prima parziale e poi generale, nella storia costituzionale italiana, con riferimento alle prime leggi di tutela durante il Regno d’Italia e al dibattito svoltosi all’Assemblea Costituente, sfociato nell’approvazione tra i principi fondamentali nell’art. 9. Esamina, quindi, l’applicazione di tale tutela nella giurisprudenza costituzionale, al fine di apprezzarne il grado di effettività sia in relazione alla produzione legislativa sia in nella sede di risoluzione di conflitti di attribuzione tra lo Stato e le Regioni, nell’ambito della rivendicazione di importanti competenze di imposizione e gestione del vincolo paesistico. Le fasi in cui la giurisprudenza si è articolata sono le seguenti: la delimitazione delle competenze legislative dello Stato e delle Regioni a Statuto Speciale; il trasferimento delle funzioni amministrative alle Regioni ordinarie ex D.P.R. n. 616/1977 e le “interferenze” con lo Stato nella tutela del paesaggio; la giurisprudenza sulla c.d. Legge Galasso e la “svolta” nell’estensione della tutela ex art. 9 Cost. anche all’ambiente; il consolidamento della giurisprudenza costituzionale su paesaggio e ambiente, indicando il paesaggio come “valore primario ed assoluto”. Si è affrontato quindi lo studio di due esperienze comparatistiche, quella francese, con la giurisprudenza del Conseil Constitutionnel, nei diversi ambiti di tutela naturalistica e ambientale, e quella inglese, con la giurisprudenza della Corte Suprema, nella distinzione tra “environment” e “landscape”. Si è concluso che, mentre nel sistema italiano, attesa la sua peculiarità storica, con importanti implicazioni culturali, letterarie, filosofiche e giuridiche, il paesaggio assume un carattere identitario, nelle esperienze comparate, anche alla luce della disciplina dell’Unione Europea, il concetto di ambiente assume un ruolo generale e prevalente, mentre la protezione del paesaggio riveste connotati settoriali e identificabili con il concetto di “bellezze naturali” e, quindi, di stampo essenzialmente territoriale e morfologico. Nelle esperienze comparate è in corso un approfondimento foriero di sviluppi interessanti, ma non ancora in grado di raggiungere la consapevolezza culturale che invece caratterizza la dottrina e la giurisprudenza italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.