Le «terre di frontiera», secondo la definizione di Raffestin (1992, p. 371), sono di per sé aree di transito, non necessariamente solo per cose, persone e idee, ma anche tra «mondi» diversi. Le linee che solcano le terre di frontiera non solo non riescono veramente a separare ma costituiscono, a tutti gli effetti, delle «promesse di scambio». In queste aree ibride, «espaces troués» (Deleuze, Guattari, (19??) per eccellenza, si è definita nel tempo una forte commistione fra linearità e zonalità. Quest’ultima apre a spunti di riflessione sui processi di produzione di territorio, segnato da tante tracce di confine a memoria delle diverse manifestazioni del potere che le hanno “striate” attraverso i secoli. Nel caso specifico verrà analizzata la “terra di frontiera” italo-francese delle Alpi sud occidentali. Il corpus di analisi è costituito dalle costruzioni letterarie di Francesco Biamonti – L’ange d’Avrigue e Les paroles la nuit –, con l’aggiunta di alcune “incursioni” di Jean Giono – Jean le Bleu e Le hussard sur le toit.

Sguardi letterari sulle “terre di frontiera”: le rappresentazioni delle Alpi sud-occidentali nelle opere di Francesco Biamonti e Jean Giono

MARENGO, MARINA
2016-01-01

Abstract

Le «terre di frontiera», secondo la definizione di Raffestin (1992, p. 371), sono di per sé aree di transito, non necessariamente solo per cose, persone e idee, ma anche tra «mondi» diversi. Le linee che solcano le terre di frontiera non solo non riescono veramente a separare ma costituiscono, a tutti gli effetti, delle «promesse di scambio». In queste aree ibride, «espaces troués» (Deleuze, Guattari, (19??) per eccellenza, si è definita nel tempo una forte commistione fra linearità e zonalità. Quest’ultima apre a spunti di riflessione sui processi di produzione di territorio, segnato da tante tracce di confine a memoria delle diverse manifestazioni del potere che le hanno “striate” attraverso i secoli. Nel caso specifico verrà analizzata la “terra di frontiera” italo-francese delle Alpi sud occidentali. Il corpus di analisi è costituito dalle costruzioni letterarie di Francesco Biamonti – L’ange d’Avrigue e Les paroles la nuit –, con l’aggiunta di alcune “incursioni” di Jean Giono – Jean le Bleu e Le hussard sur le toit.
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