Il progetto di riforma ecclesiastica delineato dai primi concili lateranensi sulla base della tradizione normativa e dottrinale, con papa Innocenzo III raggiunge la sua piena maturità giuridica, soprattutto in tema di affermazione dell’autorità giurisdizionale pontificia e di responsabilità della cura delle anime. In particolare il canone 21 del Concilio Lateranense IV, nel descrivere gli obblighi che i fedeli devono rispettare con riguardo alla somministrazione dei sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza, e nel sottolineare i doveri cui il confessore è soggetto (fra cui il vincolo assoluto al sigillum confessionis), evidenzia la rilevanza assunta dai comportamenti tenuti dal sacerdote nei confronti del peccatore e dei peccati ascoltati. Si cercherà allora di comprendere il ruolo da questi svolto come “curatus medicus animarum” che ascolta con “la tenerezza del Padre” il peccatore pentito così da permettergli il recupero della radicale sintonia con Dio interrotta dalla commissione del peccato, attraverso l’analisi della normativa e della dottrina che fra Medioevo ed età moderna ha fatto di tale ruolo un oggetto privilegiato oggetto di studio e riflessione.

Dalla riconciliazione alla guarigione. Alcune riflessioni sulla confessione come cura animarum nella teologia morale e nel diritto canonico

TARANTINO, DANIELA
2017-01-01

Abstract

Il progetto di riforma ecclesiastica delineato dai primi concili lateranensi sulla base della tradizione normativa e dottrinale, con papa Innocenzo III raggiunge la sua piena maturità giuridica, soprattutto in tema di affermazione dell’autorità giurisdizionale pontificia e di responsabilità della cura delle anime. In particolare il canone 21 del Concilio Lateranense IV, nel descrivere gli obblighi che i fedeli devono rispettare con riguardo alla somministrazione dei sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza, e nel sottolineare i doveri cui il confessore è soggetto (fra cui il vincolo assoluto al sigillum confessionis), evidenzia la rilevanza assunta dai comportamenti tenuti dal sacerdote nei confronti del peccatore e dei peccati ascoltati. Si cercherà allora di comprendere il ruolo da questi svolto come “curatus medicus animarum” che ascolta con “la tenerezza del Padre” il peccatore pentito così da permettergli il recupero della radicale sintonia con Dio interrotta dalla commissione del peccato, attraverso l’analisi della normativa e della dottrina che fra Medioevo ed età moderna ha fatto di tale ruolo un oggetto privilegiato oggetto di studio e riflessione.
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