Il rapido e consistente deterioramento del portafoglio prestiti bancari, causato dal rallentamento dell’economia nel corso degli ultimi anni, e la conseguente elevata incidenza dei crediti deteriorati (NPL) nei bilanci delle banche europee costituisce una preoccupazione per le autorità di vigilanza, oltre che per le stesse banche. Un’elevata rischiosità del portafoglio prestiti riduce la redditività delle banche e al limite ne compromette la stabilità e al contempo è una delle principali cause del rallentamento dell’offerta di credito, nonostante l’abbondante liquidità immessa nel sistema dalla BCE. L’articolo si propone di analizzare, con riferimento alle banche europee e in particolare a quelle italiane, il fenomeno dei NPL e le loro conseguenze, e di individuare le soluzioni adottabili dalle singole banche ovvero a livello di sistema. Se da un lato, l’implementazione da parte delle banche di pratiche gestionali più efficaci ed efficienti può contribuire a ridurre l’incidenza dei NPL nei bilanci bancari, restano peraltro ostacoli dovuti a fattori esogeni, quali inefficienze nelle procedure di gestione delle crisi aziendali e/o nel recupero dei crediti o ancora l’assenza di un ampio ed efficiente mercato secondario per i NPL. Questo giustifica la ricerca di soluzioni di sistema, che tuttavia - a differenza di quanto accaduto in passato in altri paesi europei - non può contare su un consistente aiuto pubblico. Si tratta quindi di trovare un difficile bilanciamento tra costi individuali e benefici che invece quantomeno in parte sono di natura pubblica.

La gestione dei crediti deteriorati: un percorso a ostacoli tra soluzioni individuali e soluzioni di sistema

NIERI, LAURA
2016-01-01

Abstract

Il rapido e consistente deterioramento del portafoglio prestiti bancari, causato dal rallentamento dell’economia nel corso degli ultimi anni, e la conseguente elevata incidenza dei crediti deteriorati (NPL) nei bilanci delle banche europee costituisce una preoccupazione per le autorità di vigilanza, oltre che per le stesse banche. Un’elevata rischiosità del portafoglio prestiti riduce la redditività delle banche e al limite ne compromette la stabilità e al contempo è una delle principali cause del rallentamento dell’offerta di credito, nonostante l’abbondante liquidità immessa nel sistema dalla BCE. L’articolo si propone di analizzare, con riferimento alle banche europee e in particolare a quelle italiane, il fenomeno dei NPL e le loro conseguenze, e di individuare le soluzioni adottabili dalle singole banche ovvero a livello di sistema. Se da un lato, l’implementazione da parte delle banche di pratiche gestionali più efficaci ed efficienti può contribuire a ridurre l’incidenza dei NPL nei bilanci bancari, restano peraltro ostacoli dovuti a fattori esogeni, quali inefficienze nelle procedure di gestione delle crisi aziendali e/o nel recupero dei crediti o ancora l’assenza di un ampio ed efficiente mercato secondario per i NPL. Questo giustifica la ricerca di soluzioni di sistema, che tuttavia - a differenza di quanto accaduto in passato in altri paesi europei - non può contare su un consistente aiuto pubblico. Si tratta quindi di trovare un difficile bilanciamento tra costi individuali e benefici che invece quantomeno in parte sono di natura pubblica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/856727
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