L’articolo analizza come il riconoscimento della finitezza radicale di tutto ciò che esiste sia il punto di partenza della mistica di Giovanni della Croce. Il distacco dalle creature e dal proprio io psicologico si giustifica, infatti, nell´itinerario mistico sanjuanista in quanto esso significa innanzi tutto “rimozione” della finitezza che, tendendo sempre a porsi come assoluta, ostacola l´uomo nel suo cammino verso Dio. Il distacco dall´amor sui e dalle creature, pertanto, è indispensabile ed essenziale affinché l´essere dell´uomo possa aprirsi interamente e unicamente all´essere divino. Alla dissoluzione dell´io psicologico segue, infatti, la trasformazione per partecipazione di tutto l´essere umano in Dio. Il distacco non è, perciò, perdita del soggetto, ma appunto trasformazione dell´io empirico in universale, oggettiva volontà di bene in quanto l´Assoluto rende l´uomo così trasformato partecipe della Sua stessa universale volontà d´amore. L’articolo mostra, così, come amore sia, oltre che conseguenza, anche conditio sine qua non del distacco stesso o, in altre parole, come il distacco e l´amore costituiscano un unico movimento. Infatti, solo l´amore può giustificare il distacco, ma allo stesso modo solo il distacco mette l´uomo in quella libertà che è il fondamento di ogni amore che possa dirsi tale. L´amore è distacco e il distacco è amore in quanto l´amore - di cui parla Giovanni della Croce- non è desiderio, non è una passione, ma la fine di ogni passione, distacco che non desidera, ma considera.

Significado del desasimiento en la mística sanjuanista: la dialéctica todo-nada

LANGELLA, SIMONA
2005-01-01

Abstract

L’articolo analizza come il riconoscimento della finitezza radicale di tutto ciò che esiste sia il punto di partenza della mistica di Giovanni della Croce. Il distacco dalle creature e dal proprio io psicologico si giustifica, infatti, nell´itinerario mistico sanjuanista in quanto esso significa innanzi tutto “rimozione” della finitezza che, tendendo sempre a porsi come assoluta, ostacola l´uomo nel suo cammino verso Dio. Il distacco dall´amor sui e dalle creature, pertanto, è indispensabile ed essenziale affinché l´essere dell´uomo possa aprirsi interamente e unicamente all´essere divino. Alla dissoluzione dell´io psicologico segue, infatti, la trasformazione per partecipazione di tutto l´essere umano in Dio. Il distacco non è, perciò, perdita del soggetto, ma appunto trasformazione dell´io empirico in universale, oggettiva volontà di bene in quanto l´Assoluto rende l´uomo così trasformato partecipe della Sua stessa universale volontà d´amore. L’articolo mostra, così, come amore sia, oltre che conseguenza, anche conditio sine qua non del distacco stesso o, in altre parole, come il distacco e l´amore costituiscano un unico movimento. Infatti, solo l´amore può giustificare il distacco, ma allo stesso modo solo il distacco mette l´uomo in quella libertà che è il fondamento di ogni amore che possa dirsi tale. L´amore è distacco e il distacco è amore in quanto l´amore - di cui parla Giovanni della Croce- non è desiderio, non è una passione, ma la fine di ogni passione, distacco che non desidera, ma considera.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/835254
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