Il territorio italiano si presenta oggi come un caleidoscopico, articolato e complesso sistema di scenari dai contorni spesso indefiniti le cui geografie si compenetrano, sovrappongono e sfumano a tal punto che darne una definizione secondo le tradizionali categorie, artificio-natura, e modalità, secondo la tradizionale individuazione di limiti precisi e di differenti livelli di urbanizzazione, appare arduo se non addirittura fuorviante. All’esigenza di rendere il territorio in grado di rispondere alle necessità del vivere odierno, sempre più veloce e mutevole, conservando, al contempo, ricchezza e peculiarità storiche, si è sommata una rinnovata attenzione ai temi ecologici con una crescente spinta alla rinaturalizzazione anche dei contesti più urbanizzati per cui l’idea stessa di paesaggio, in questi ultimi anni, come si evince con particolare evidenza in relazione al caso italiano, ha assunto l’accezione di sistema integrato alla cui definizione concorrono molteplici dispositivi. Meccanismi sociali, politici, culturali, economici … configurano, infatti, il territorio oggi prima di tutto come un campo di sollecitazioni che agiscono a vari livelli, con differenti velocità ed ampiezze. La lettura del paesaggio attraverso le logiche che regolano l’interazione tra i differenti dispositivi apre nuove prospettive d’interpretazione ed azione per il futuro dei paesaggi italiani che si configurano, in quest’ottica, come una composita e variabile miscellanea la cui comprensione e gestione operativa va ricercata non più nella perimetrazione di registri e contesti formali, ma nell’individuazione di regole e tattiche logiche capaci di guidare e prevedere gli esiti e le evoluzioni delle differenti dinamiche e istanze.
ITALIA : TERRITORIO MISCELLANEA. LOGICHE DISPOSITIVE COME NUOVI REGISTRI D’INTEPRETAZIONE E AZIONE
NAN, EMANUELA
2012-01-01
Abstract
Il territorio italiano si presenta oggi come un caleidoscopico, articolato e complesso sistema di scenari dai contorni spesso indefiniti le cui geografie si compenetrano, sovrappongono e sfumano a tal punto che darne una definizione secondo le tradizionali categorie, artificio-natura, e modalità, secondo la tradizionale individuazione di limiti precisi e di differenti livelli di urbanizzazione, appare arduo se non addirittura fuorviante. All’esigenza di rendere il territorio in grado di rispondere alle necessità del vivere odierno, sempre più veloce e mutevole, conservando, al contempo, ricchezza e peculiarità storiche, si è sommata una rinnovata attenzione ai temi ecologici con una crescente spinta alla rinaturalizzazione anche dei contesti più urbanizzati per cui l’idea stessa di paesaggio, in questi ultimi anni, come si evince con particolare evidenza in relazione al caso italiano, ha assunto l’accezione di sistema integrato alla cui definizione concorrono molteplici dispositivi. Meccanismi sociali, politici, culturali, economici … configurano, infatti, il territorio oggi prima di tutto come un campo di sollecitazioni che agiscono a vari livelli, con differenti velocità ed ampiezze. La lettura del paesaggio attraverso le logiche che regolano l’interazione tra i differenti dispositivi apre nuove prospettive d’interpretazione ed azione per il futuro dei paesaggi italiani che si configurano, in quest’ottica, come una composita e variabile miscellanea la cui comprensione e gestione operativa va ricercata non più nella perimetrazione di registri e contesti formali, ma nell’individuazione di regole e tattiche logiche capaci di guidare e prevedere gli esiti e le evoluzioni delle differenti dinamiche e istanze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.