L'evento del 4 novembre 2011 ha colpito duramente la città di Genova. Lo ha fatto causando la perdita di sei vite umane e danni superiori ai 200 milioni di Euro. Avrebbe potuto causare altre vittime? La risposta, purtroppo, è sì. Avrebbe potuto concludersi senza perdite di vite umane? La risposta, purtroppo, potrebbe essere ancora sì. Il tema dei danni dovuti ad eventi alluvionali e degli interventi di sistemazione necessari per limitarli sarà senz'altro affrontato nel corso di questo incontro, così come a lungo si dibatterà, immagino, sul concetto di evento “estremo” poiché nell'accertamento delle responsabilità oggettive l'eccezionalità dell'evento, comunque essa venga definita, rappresenta l'elemento discriminante. Per quanto riguarda la perdita di vite umane, il discorso è indubbiamente più complesso, perché coinvolge i comportamenti dei singoli e quelli della comunità nonché il ruolo delle Istituzioni nella prevenzione e nella gestione dell'emergenza. Purtuttavia appare difficile da accettare che negli anni 2000, in una grande città metropolitana, per quanto fragile e vulnerabile possa essere e per quanto estremo sia stato l'evento alluvionale che l'ha investita, si debbano ancora contare i morti. In questo intervento mi limiterò a cercare di documentare, sulla base della mia esperienza personale, dell'abbondanza di filmati recuperati attraverso Internet, delle informazioni ricevute dalle principali Istituzioni locali e dei colloqui avuti con i colleghi della sede genovese, ciò che è avvenuto a Genova in quella tragica giornata. Dopo una prima analisi dell'evento dal punto di vista meteorologico e pluviometrico, esaminerò le principali esondazioni che si sono manifestate: quelle in qualche modo attese, perché intervenute in aree a rischio di esondazione, quelle inaspettate perché comparse, e vedremo per quali motivi, in aree non riconosciute a rischio, e, infine, quelle che avrebbero potuto ma non si sono manifestate. Non parlerò, quindi, di rimedi, ma affronterò il tema dell'analisi, puntando, quando possibile, l'attenzione su alcuni elementi sui quali potrà poi svilupparsi la discussione seguente.

L'evento del 4 Novembre 2011 a Genova

COLOMBINI, MARCO ENRICO
2013-01-01

Abstract

L'evento del 4 novembre 2011 ha colpito duramente la città di Genova. Lo ha fatto causando la perdita di sei vite umane e danni superiori ai 200 milioni di Euro. Avrebbe potuto causare altre vittime? La risposta, purtroppo, è sì. Avrebbe potuto concludersi senza perdite di vite umane? La risposta, purtroppo, potrebbe essere ancora sì. Il tema dei danni dovuti ad eventi alluvionali e degli interventi di sistemazione necessari per limitarli sarà senz'altro affrontato nel corso di questo incontro, così come a lungo si dibatterà, immagino, sul concetto di evento “estremo” poiché nell'accertamento delle responsabilità oggettive l'eccezionalità dell'evento, comunque essa venga definita, rappresenta l'elemento discriminante. Per quanto riguarda la perdita di vite umane, il discorso è indubbiamente più complesso, perché coinvolge i comportamenti dei singoli e quelli della comunità nonché il ruolo delle Istituzioni nella prevenzione e nella gestione dell'emergenza. Purtuttavia appare difficile da accettare che negli anni 2000, in una grande città metropolitana, per quanto fragile e vulnerabile possa essere e per quanto estremo sia stato l'evento alluvionale che l'ha investita, si debbano ancora contare i morti. In questo intervento mi limiterò a cercare di documentare, sulla base della mia esperienza personale, dell'abbondanza di filmati recuperati attraverso Internet, delle informazioni ricevute dalle principali Istituzioni locali e dei colloqui avuti con i colleghi della sede genovese, ciò che è avvenuto a Genova in quella tragica giornata. Dopo una prima analisi dell'evento dal punto di vista meteorologico e pluviometrico, esaminerò le principali esondazioni che si sono manifestate: quelle in qualche modo attese, perché intervenute in aree a rischio di esondazione, quelle inaspettate perché comparse, e vedremo per quali motivi, in aree non riconosciute a rischio, e, infine, quelle che avrebbero potuto ma non si sono manifestate. Non parlerò, quindi, di rimedi, ma affronterò il tema dell'analisi, puntando, quando possibile, l'attenzione su alcuni elementi sui quali potrà poi svilupparsi la discussione seguente.
2013
9788821810657
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/783002
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