Il valore da assegnare ai rimandi all’opera di Teofilo Folengo presenti negli scritti di Anton Francesco Doni è ancora oggi argomento di discussione tra alcuni dei folenghisti più illustri. L’A. cerca di fare chiarezza sull’argomento, rintracciando i luoghi testuali che motiverebbero la contiguità tra i due autori (l’omaggio a Merlin Cocai in una novella dei “Marmi”; la similarità tra l’episodio del ‘gabbione’ in cui vengono rinchiusi i poeti nella “Zucca” e l’ultimo del “Baldus”; la citazione di Folengo in persona nella “Libraria”). A riprova di tale contiguità l’A. cita anche la controversa questione dell’identità di Vigasio Cocasio (pseudonimo del prefatore dell’ultima redazione macaronica) e di Basilio Berta Rossa, pseudonimi dietro i quali potrebbe celarsi Doni stesso o un letterato a lui molto vicino come Ludovico Domenichi.
I maccheroni di Anton Francesco Doni
RODDA, GIORDANO
2013-01-01
Abstract
Il valore da assegnare ai rimandi all’opera di Teofilo Folengo presenti negli scritti di Anton Francesco Doni è ancora oggi argomento di discussione tra alcuni dei folenghisti più illustri. L’A. cerca di fare chiarezza sull’argomento, rintracciando i luoghi testuali che motiverebbero la contiguità tra i due autori (l’omaggio a Merlin Cocai in una novella dei “Marmi”; la similarità tra l’episodio del ‘gabbione’ in cui vengono rinchiusi i poeti nella “Zucca” e l’ultimo del “Baldus”; la citazione di Folengo in persona nella “Libraria”). A riprova di tale contiguità l’A. cita anche la controversa questione dell’identità di Vigasio Cocasio (pseudonimo del prefatore dell’ultima redazione macaronica) e di Basilio Berta Rossa, pseudonimi dietro i quali potrebbe celarsi Doni stesso o un letterato a lui molto vicino come Ludovico Domenichi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.