Gli Autori riportano le considerazioni e i risultati di un’esperienza ventennale con l’accoppiamento testa/cotile in allumina relativa ad una casistica di 248 protesi totali d’anca (Biodiretta – SAMO) impiantate tra il 1983 ed il 1993 e già periodicamente sottoposte a controllo. Nel tempo 59 impianti sono falliti e sono stati revisionati, principalmente a causa di mobilizzazione del cotile. Al controllo attuale (Dicembre 2003) 161 impianti sono risultati irriperebili; i 28 impianti sopravissuti sono stati controllati con un follow-up medio di 15.5 anni (minimo 10, massimo 20). La valutazione clinica mediante Harris Hip Score di tali impianti ha fornito risultati clinici eccellenti nel 65% dei casi, buoni nel 14%, discreti nel 12% e cattivi nell’8% dei casi. Alla valutazione radiografica non sono stati osservati reperti imputabili all’usura dei materiali (osteolisi o riassorbimenti significativi, asimmetria del cotile o rottura delle componenti); questo dato è stato correlato con l’ottima qualità della ceramica utilizzata (Biolox) e alle buone condizioni di lavoro della coppia testa/cotile conseguenti ad un posizionamento postoperatorio degli impianti sempre corretto. Pochi degli impianti sopravissuti, tuttavia, si sono dimostrati esenti da degni di scollamento o insufficiente rimodellamento osseo. In particolare si sono verificate ulteriori 11 mobilizzazioni acetabolari e 9 mobilizzazioni dello stelo. L’elevata percentuale globale di fallimenti, specialmente a carico del cotile è stata invece correlata con le caratteristiche insufficienti del disegno protesico, in particolare con l’eccessiva rigidità dei cotili di allumina nei confronti dell’osso.
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Titolo: | 20 anni di esperienza con l’accoppiamento allumina-allumina nelle protesi d’anca. |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2004 |
Rivista: | |
Citazione: | 20 anni di esperienza con l’accoppiamento allumina-allumina nelle protesi d’anca. / Franchin F.; Sanguineti F.; Federici M.; Romano L.; Stella M.. - In: LO SCALPELLO. - ISSN 0390-5276. - STAMPA. - 18(2004), pp. 307-310. |
Abstract: | Gli Autori riportano le considerazioni e i risultati di un’esperienza ventennale con l’accoppiamento testa/cotile in allumina relativa ad una casistica di 248 protesi totali d’anca (Biodiretta – SAMO) impiantate tra il 1983 ed il 1993 e già periodicamente sottoposte a controllo. Nel tempo 59 impianti sono falliti e sono stati revisionati, principalmente a causa di mobilizzazione del cotile. Al controllo attuale (Dicembre 2003) 161 impianti sono risultati irriperebili; i 28 impianti sopravissuti sono stati controllati con un follow-up medio di 15.5 anni (minimo 10, massimo 20). La valutazione clinica mediante Harris Hip Score di tali impianti ha fornito risultati clinici eccellenti nel 65% dei casi, buoni nel 14%, discreti nel 12% e cattivi nell’8% dei casi. Alla valutazione radiografica non sono stati osservati reperti imputabili all’usura dei materiali (osteolisi o riassorbimenti significativi, asimmetria del cotile o rottura delle componenti); questo dato è stato correlato con l’ottima qualità della ceramica utilizzata (Biolox) e alle buone condizioni di lavoro della coppia testa/cotile conseguenti ad un posizionamento postoperatorio degli impianti sempre corretto. Pochi degli impianti sopravissuti, tuttavia, si sono dimostrati esenti da degni di scollamento o insufficiente rimodellamento osseo. In particolare si sono verificate ulteriori 11 mobilizzazioni acetabolari e 9 mobilizzazioni dello stelo. L’elevata percentuale globale di fallimenti, specialmente a carico del cotile è stata invece correlata con le caratteristiche insufficienti del disegno protesico, in particolare con l’eccessiva rigidità dei cotili di allumina nei confronti dell’osso. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11567/476924 |
Appare nelle tipologie: | 01.01 - Articolo su rivista |