Cesare Gamba (Genova 1851-1927) frequenta la facoltà di Matematica e si laurea alla Scuola di Applicazioni di Torino alla fine del 1873. Due anni dopo entra nello studio dell’ingegner Cesare Parodi e partecipa ad importanti progettazioni, compresa quella dell’Ospedale Galliera. Si dedica poi alla libera professione, legando il proprio nome, al di là della sua ricca ed eterogenea produzione, al progetto del taglio di via XX Settembre ed alla realizzazione del Ponte Monumentale. Nel 1885 l’ingegner Gamba presenta un progetto di allargamento dell’antica via Giulia, una delle più importanti della città di Genova per la sua funzione commerciale e di collegamento tra il centro cittadino ed il popolosissimo borgo del Bisagno, le colline di Albaro e di Sturla, allora ameni luoghi di villeggiatura e di bagni. Due anni dopo, il progetto viene approvato ed iniziano subito, non senza difficoltà, sia gli espropri sia gli scavi di sbancamento per abbassare di 6 metri il livello della nuova strada. A partire dal 1890 inizia la costruzione dei primi palazzi, alcuni su progetto dello stesso Cesare Gamba, e del ponte che doveva sostituire l’antica Porta d’Archi (che divideva in due la vetusta via Giulia). L’ingegner Gamba decide di utilizzare, per le caratteristiche costruttive dell’opera, la tecnologia applicata ai ponti della linea ferroviaria Busalla – Ronco: un grande arco di scarico in mattoni, sotto cui far passare via XX Settembre e divenire nello stesso tempo sostegno della futura strada soprastante, corso Andrea Podestà. Al di sotto della struttura del ponte, verranno poi riportate le due arcate più piccole dei passaggi pedonali e quella più grande centrale del passaggio carrabile. Una volta terminato il ponte, per i genovesi la strada diventa in breve motivo di orgoglio campanilistico, al punto di affermare che “nessuna altra città può vantare una via così spaziosa e aristocratica”.

Un ingegnere a Genova tra Otto-Novecento

BOFFITO, MAURA
2012-01-01

Abstract

Cesare Gamba (Genova 1851-1927) frequenta la facoltà di Matematica e si laurea alla Scuola di Applicazioni di Torino alla fine del 1873. Due anni dopo entra nello studio dell’ingegner Cesare Parodi e partecipa ad importanti progettazioni, compresa quella dell’Ospedale Galliera. Si dedica poi alla libera professione, legando il proprio nome, al di là della sua ricca ed eterogenea produzione, al progetto del taglio di via XX Settembre ed alla realizzazione del Ponte Monumentale. Nel 1885 l’ingegner Gamba presenta un progetto di allargamento dell’antica via Giulia, una delle più importanti della città di Genova per la sua funzione commerciale e di collegamento tra il centro cittadino ed il popolosissimo borgo del Bisagno, le colline di Albaro e di Sturla, allora ameni luoghi di villeggiatura e di bagni. Due anni dopo, il progetto viene approvato ed iniziano subito, non senza difficoltà, sia gli espropri sia gli scavi di sbancamento per abbassare di 6 metri il livello della nuova strada. A partire dal 1890 inizia la costruzione dei primi palazzi, alcuni su progetto dello stesso Cesare Gamba, e del ponte che doveva sostituire l’antica Porta d’Archi (che divideva in due la vetusta via Giulia). L’ingegner Gamba decide di utilizzare, per le caratteristiche costruttive dell’opera, la tecnologia applicata ai ponti della linea ferroviaria Busalla – Ronco: un grande arco di scarico in mattoni, sotto cui far passare via XX Settembre e divenire nello stesso tempo sostegno della futura strada soprastante, corso Andrea Podestà. Al di sotto della struttura del ponte, verranno poi riportate le due arcate più piccole dei passaggi pedonali e quella più grande centrale del passaggio carrabile. Una volta terminato il ponte, per i genovesi la strada diventa in breve motivo di orgoglio campanilistico, al punto di affermare che “nessuna altra città può vantare una via così spaziosa e aristocratica”.
2012
9788887479485
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/385006
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact