Negli ultimi anni, a fronte dell’intenso dibattito sviluppatosi in dottrina e giurisprudenza in relazione alle soglie di accertamento del nesso causale, in ambito civilistico è emersa una nuova fattispecie di danno definita “perdita di chance”. Con tale termine si fa riferimento alla perdita di una concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato bene, da intendersi non come mancato conseguimento di un risultato soltanto possibile, bensì come sacrificio della possibilità di conseguirlo e, secondo recente giurisprudenza, laddove questa “chance” venga meno, la sua perdita configurerebbe un danno patrimoniale a sè stante, giuridicamente ed economicamente suscettibile di autonoma valutazione. L’accertamento di tale fattispecie di danno può rientrare nelle competenze del consulente medico legale nei casi in cui il bene in relazione al quale la chance si assume perduta faccia riferimento alla conservazione dell’integrità psico-fisica o ad una migliore integrità psico-fisica o alle condizioni e alla durata dell’esistenza in vita. Prendendo spunto dalla disamina di un caso peritale, gli Autori analizzano i recenti approdi giurisprudenziali e dottrinari in materia di “perdita di chance”, cercando di delineare gli strumenti metodologici indispensabili al consulente tecnico per offrire al Giudice solidi parametri scientifici che gli consentano una corretta chiave di lettura nella valutazione di tale fattispecie di danno.

Il danno da perdita di chances nell’ambito della responsabilità professionale medica. Discrepanze metodologiche tra la valutazione medico-legale e la valutazione del giudice

VENTURA, FRANCESCO;ROCCA, GABRIELE;DE STEFANO, FRANCESCO
2011-01-01

Abstract

Negli ultimi anni, a fronte dell’intenso dibattito sviluppatosi in dottrina e giurisprudenza in relazione alle soglie di accertamento del nesso causale, in ambito civilistico è emersa una nuova fattispecie di danno definita “perdita di chance”. Con tale termine si fa riferimento alla perdita di una concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato bene, da intendersi non come mancato conseguimento di un risultato soltanto possibile, bensì come sacrificio della possibilità di conseguirlo e, secondo recente giurisprudenza, laddove questa “chance” venga meno, la sua perdita configurerebbe un danno patrimoniale a sè stante, giuridicamente ed economicamente suscettibile di autonoma valutazione. L’accertamento di tale fattispecie di danno può rientrare nelle competenze del consulente medico legale nei casi in cui il bene in relazione al quale la chance si assume perduta faccia riferimento alla conservazione dell’integrità psico-fisica o ad una migliore integrità psico-fisica o alle condizioni e alla durata dell’esistenza in vita. Prendendo spunto dalla disamina di un caso peritale, gli Autori analizzano i recenti approdi giurisprudenziali e dottrinari in materia di “perdita di chance”, cercando di delineare gli strumenti metodologici indispensabili al consulente tecnico per offrire al Giudice solidi parametri scientifici che gli consentano una corretta chiave di lettura nella valutazione di tale fattispecie di danno.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/324844
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact