Il fenomeno del “maltrattamento dell’anziano” è stato focalizzato, per la prima volta, negli anni ’70 e, ad oggi, resta tuttavia un problema misconosciuto nel nostro paese. L’abuso verso le persone anziane si può manifestare in diverse modalità e circostanze, colpendo soprattutto soggetti con particolari fattori di rischio. Secondo il National Elder Abuse Incidence Study, almeno un milione e mezzo di italiani in età senile subisce ogni anno un abuso, ma si stima che potrebbero essere coinvolti almeno cinque milioni di soggetti passivi, i cui casi vengono raramente denunciati all’Autorità Giudiziaria. La legislazione italiana, fatte salve citazioni codicistiche e costituzionalistiche, a differenza di molte situazioni estere più chiare a riguardo, non prevede una definizione ed una tutela specifica della figura dell’anziano. Gli articoli di riferimento in tema di abuso e maltrattamento sugli anziani appartengono al Codice Penale. Trattandosi di reati procedibili d’ufficio comportano per il medico, così come per qualsivoglia esercente una professione sanitaria, l’obbligo di referto/denuncia giudiziaria nei casi assimilabili a “maltrattamento”/ “abuso”. Il nostro studio ha analizzato le denunce pervenute alla Magistratura Ligure nel quinquennio 2000-2005, in riferimento agli articoli del Codice Penale che più direttamente si occupano del fenomeno: i risultati confermano un totale misconoscimento di questo grave problema. Sarebbe auspicabile, ai fini di una migliore tutela, un inquadramento più preciso della figura giuridica dell’anziano, ed, in primis, una più diffusa conoscenza del fenomeno soprattutto nelle classi di lavoratori che hanno quotidianamente a che vedere con persone di età avanzata. In questo modo si potrebbe iniziare ad intuire la reale prevalenza dei “maltrattamenti” ed attuare piani preventivi su tutte le persone a rischio, nonché maggiori provvedimenti penali per evitare il ripetersi di situazioni già instauratesi.

Aspetti medico-legali e geriatrici del “maltrattamento” dell’anziano

MOLINELLI, ANDREA;ODETTI, PATRIZIO;DE STEFANO, FRANCESCO
2007-01-01

Abstract

Il fenomeno del “maltrattamento dell’anziano” è stato focalizzato, per la prima volta, negli anni ’70 e, ad oggi, resta tuttavia un problema misconosciuto nel nostro paese. L’abuso verso le persone anziane si può manifestare in diverse modalità e circostanze, colpendo soprattutto soggetti con particolari fattori di rischio. Secondo il National Elder Abuse Incidence Study, almeno un milione e mezzo di italiani in età senile subisce ogni anno un abuso, ma si stima che potrebbero essere coinvolti almeno cinque milioni di soggetti passivi, i cui casi vengono raramente denunciati all’Autorità Giudiziaria. La legislazione italiana, fatte salve citazioni codicistiche e costituzionalistiche, a differenza di molte situazioni estere più chiare a riguardo, non prevede una definizione ed una tutela specifica della figura dell’anziano. Gli articoli di riferimento in tema di abuso e maltrattamento sugli anziani appartengono al Codice Penale. Trattandosi di reati procedibili d’ufficio comportano per il medico, così come per qualsivoglia esercente una professione sanitaria, l’obbligo di referto/denuncia giudiziaria nei casi assimilabili a “maltrattamento”/ “abuso”. Il nostro studio ha analizzato le denunce pervenute alla Magistratura Ligure nel quinquennio 2000-2005, in riferimento agli articoli del Codice Penale che più direttamente si occupano del fenomeno: i risultati confermano un totale misconoscimento di questo grave problema. Sarebbe auspicabile, ai fini di una migliore tutela, un inquadramento più preciso della figura giuridica dell’anziano, ed, in primis, una più diffusa conoscenza del fenomeno soprattutto nelle classi di lavoratori che hanno quotidianamente a che vedere con persone di età avanzata. In questo modo si potrebbe iniziare ad intuire la reale prevalenza dei “maltrattamenti” ed attuare piani preventivi su tutte le persone a rischio, nonché maggiori provvedimenti penali per evitare il ripetersi di situazioni già instauratesi.
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