Il diabete di tipo 2 ha una prevalenza progressivamente più elevata con il crescere dell’età e raggiunge percentuali particolarmente alte negli studi su soggetti anziani istituzionalizzati. La patogenesi può essere composita e contempla sia un deficit di secrezione insulinica che lo sviluppo d’insulino- resistenza, determinata da molti fattori (dall’incremento dello stress ossidativo alla riduzione dell’attività fisica). Importante è il controllo dell’iperglicemia, ma soprattutto dei fattori di rischio cardiovascolari che contribuiscono in modo rilevante alle sequele diabetiche e a patologie che compromettono in modo grave lo stato funzionale e l’autosufficienza. È comune esperienza che l’aderenza alle prescrizioni e il raggiungimento degli obiettivi metabolici è difficile a causa dei deficit cognitivi e fisici, della polipatologia presente, della polifarmacoterapia e della negligenza degli operatori sanitari. La presenza di un diabete aumenta inoltre il rischio di sindromi geriatriche quali cadute, sintomi depressivi, incontinenza urinaria, deficit cognitivi, polifarmacoterapia e sintomatologia dolorosa. L’ampliamento della rosa di farmaci utilizzabili nella terapia del diabete di tipo 2 permette una scelta più razionale e mirata, permettendo una maggiore probabilità di raggiungimento di obiettivi che, modulati sul quadro clinico, sono meno rigidi che per l'adulto.

L'approccio clinico-terapeutico al paziente diabetico anziano nelle diverse realtà assistenziali: revisione della letteratura ed esperienza personale (prima parte).

CORSINI, GIOVANNI;ODETTI, PATRIZIO
2006-01-01

Abstract

Il diabete di tipo 2 ha una prevalenza progressivamente più elevata con il crescere dell’età e raggiunge percentuali particolarmente alte negli studi su soggetti anziani istituzionalizzati. La patogenesi può essere composita e contempla sia un deficit di secrezione insulinica che lo sviluppo d’insulino- resistenza, determinata da molti fattori (dall’incremento dello stress ossidativo alla riduzione dell’attività fisica). Importante è il controllo dell’iperglicemia, ma soprattutto dei fattori di rischio cardiovascolari che contribuiscono in modo rilevante alle sequele diabetiche e a patologie che compromettono in modo grave lo stato funzionale e l’autosufficienza. È comune esperienza che l’aderenza alle prescrizioni e il raggiungimento degli obiettivi metabolici è difficile a causa dei deficit cognitivi e fisici, della polipatologia presente, della polifarmacoterapia e della negligenza degli operatori sanitari. La presenza di un diabete aumenta inoltre il rischio di sindromi geriatriche quali cadute, sintomi depressivi, incontinenza urinaria, deficit cognitivi, polifarmacoterapia e sintomatologia dolorosa. L’ampliamento della rosa di farmaci utilizzabili nella terapia del diabete di tipo 2 permette una scelta più razionale e mirata, permettendo una maggiore probabilità di raggiungimento di obiettivi che, modulati sul quadro clinico, sono meno rigidi che per l'adulto.
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