Il saggio approfondisce le idee di E. E. Viollet-le-Duc riguardo il progetto di architettura e il suo rapporto con le posizioni dell’Accademia. L'architetto concentra la sua critica contro il classicismo astratto e formale delle opere dei suoi contemporanei che giudica sempre più distanti dall'arte del buon costruire; tuttavia egli ha chiaramente apprezzato opere di architetti classicisti che abbiano risolto coerentemente il rapporto tra struttura e decorazione . Infatti la sua forte opposizione all’architettura eclettica è dovuta alla rottura dell'unità tra struttura e decorazione da questa postulata. Il saggio prende in esame in particolare le idee di "Stile" e di "costruzione" , i loro reciproci rapporti e i cambiamenti nell'ambito delle culture greca, romana e medievale. Nella cultura classica, afferma Viollet-le-Duc, è stato perseguito il principio di struttura della "stabilità assoluta" mentre il Medioevo persegue il principio della "elasticità". Tali affermazioni gettano nuova luce sulla locuzione "unità di stile" e, di conseguenza, sul concetto di "restauro stilistico". Viollet-le-Duc, infatti, considera l’ "unità di stile" come unità del "principio di struttura". Restaurare non è, quindi, applicare una "unità stilistica" all'edificio, intendendo con ciò una configurazione riconoscibile formalmente come "gotico" o "architettura medievale del XIII secolo" (questo è l’atteggiamento di chi persegue l’ “uniformità stilistica”) ma ripristinare l'unità del "principio di struttura", dunque nel caso dell’architettura medievale, del principio dell' "elasticità". The essay aims to examine EE Viollet-le-Duc’s relationship with the architectural planning and the Academy. The architect, in particular, focused its criticism against the abstract and formal classicism of the works of his contemporaries who distanced more and more from the building art and activity. However, he clearly appreciated the works of classical architects who are focused on building and not only on the form. Moreover, he strongly opposed eclecticism able to break the unity of structure and decoration, as well as to separate form, construction and structure. The essay examines in particular the ideas of "style" and "building" and their shifts in the Greek and Roman culture, as well as in medieval culture. In classical culture, has been pursued mostly the "absolute stability", while in the Middle Ages, "flexibility". These ideas shed new light on the words "unity of style" and, consequently, the concept of "stylistic restoration." Viollet-le-Duc, in fact, considered the "unity of style" as a unit in the "principle of structure." Restore is not, therefore, apply a "unity of style" for the building, such as the "Gothic" or "medieval architecture of the thirteenth century", but re-create the unity of the "principle of structure."

“Principio di struttura” e “unita’ di stile” nel pensiero di Viollet-le-Duc

NAPOLEONE, LUCINA
2011-01-01

Abstract

Il saggio approfondisce le idee di E. E. Viollet-le-Duc riguardo il progetto di architettura e il suo rapporto con le posizioni dell’Accademia. L'architetto concentra la sua critica contro il classicismo astratto e formale delle opere dei suoi contemporanei che giudica sempre più distanti dall'arte del buon costruire; tuttavia egli ha chiaramente apprezzato opere di architetti classicisti che abbiano risolto coerentemente il rapporto tra struttura e decorazione . Infatti la sua forte opposizione all’architettura eclettica è dovuta alla rottura dell'unità tra struttura e decorazione da questa postulata. Il saggio prende in esame in particolare le idee di "Stile" e di "costruzione" , i loro reciproci rapporti e i cambiamenti nell'ambito delle culture greca, romana e medievale. Nella cultura classica, afferma Viollet-le-Duc, è stato perseguito il principio di struttura della "stabilità assoluta" mentre il Medioevo persegue il principio della "elasticità". Tali affermazioni gettano nuova luce sulla locuzione "unità di stile" e, di conseguenza, sul concetto di "restauro stilistico". Viollet-le-Duc, infatti, considera l’ "unità di stile" come unità del "principio di struttura". Restaurare non è, quindi, applicare una "unità stilistica" all'edificio, intendendo con ciò una configurazione riconoscibile formalmente come "gotico" o "architettura medievale del XIII secolo" (questo è l’atteggiamento di chi persegue l’ “uniformità stilistica”) ma ripristinare l'unità del "principio di struttura", dunque nel caso dell’architettura medievale, del principio dell' "elasticità". The essay aims to examine EE Viollet-le-Duc’s relationship with the architectural planning and the Academy. The architect, in particular, focused its criticism against the abstract and formal classicism of the works of his contemporaries who distanced more and more from the building art and activity. However, he clearly appreciated the works of classical architects who are focused on building and not only on the form. Moreover, he strongly opposed eclecticism able to break the unity of structure and decoration, as well as to separate form, construction and structure. The essay examines in particular the ideas of "style" and "building" and their shifts in the Greek and Roman culture, as well as in medieval culture. In classical culture, has been pursued mostly the "absolute stability", while in the Middle Ages, "flexibility". These ideas shed new light on the words "unity of style" and, consequently, the concept of "stylistic restoration." Viollet-le-Duc, in fact, considered the "unity of style" as a unit in the "principle of structure." Restore is not, therefore, apply a "unity of style" for the building, such as the "Gothic" or "medieval architecture of the thirteenth century", but re-create the unity of the "principle of structure."
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/227533
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