Prendendo in esame un'ampia gamma di opere narrative e poetiche di Thomas Hardy, l'articolo indaga l'intreccio che vi si riscontra fra l'estetica del sublime (burkiana e romantica) e le teorie della genetica, fisiologia e biologia ottocentesche. Vengono prese in esame le forme (pienezza, annichilimento, omeostasi e superamento dell'entropia) che in Hardy assume il rapporto psicofisico fra il soggetto e la natura dopo la rivoluzione epistemologica prodotta dall'evoluzionismo di Darwin. L'articolo interroga le varie declinazioni che il sublime naturale assume rispetto alle complessità percettive, coscienziali, emotive e pulsionali del soggetto.
'We are horribly sensitive: Thomas Hardy e la psicofisica del sublime'
COLOMBINO, LAURA
2005-01-01
Abstract
Prendendo in esame un'ampia gamma di opere narrative e poetiche di Thomas Hardy, l'articolo indaga l'intreccio che vi si riscontra fra l'estetica del sublime (burkiana e romantica) e le teorie della genetica, fisiologia e biologia ottocentesche. Vengono prese in esame le forme (pienezza, annichilimento, omeostasi e superamento dell'entropia) che in Hardy assume il rapporto psicofisico fra il soggetto e la natura dopo la rivoluzione epistemologica prodotta dall'evoluzionismo di Darwin. L'articolo interroga le varie declinazioni che il sublime naturale assume rispetto alle complessità percettive, coscienziali, emotive e pulsionali del soggetto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.