L’articolo si concentra sulla profonda interconnessione tra le dimensioni politiche e religiose nel regno di Akbar il Grande (1542-1605), uno dei sovrani più influenti dell’Impero moghul in India, discendente di Timur e Genghis Khan. In una terra così culturalmente diversificata e multireligiosa, il sovrano perseguì una politica religiosa di inclusività mirata a consolidare il potere e mantenere la stabilità. Dichiarando di ispirarsi al principio di ispirazione sufi del ṣulḥ-i kull, istituì riforme amministrative volte a minimizzare la discriminazione religiosa e ad assicurare un trattamento equo ai suoi sudditi. Inoltre, promosse importanti traduzioni, dibattiti e scambi intellettuali tra diverse tradizioni. Sebbene il regno di Akbar sia stato spesso elogiato per questa politica pragmatica di inclusione, esistono letture alternative che mettono in discussione questa visione positiva. In particolare, in tempi recenti, assistiamo alla proliferazione di narrazioni contrastanti, che riflettono e legittimano differenti agende politiche, con significative implicazioni per la memoria storica e le identità religiose in India.
L’eredità contesa: l’impero di Akbar nel conflitto delle interpretazioni
colagrossi
2024-01-01
Abstract
L’articolo si concentra sulla profonda interconnessione tra le dimensioni politiche e religiose nel regno di Akbar il Grande (1542-1605), uno dei sovrani più influenti dell’Impero moghul in India, discendente di Timur e Genghis Khan. In una terra così culturalmente diversificata e multireligiosa, il sovrano perseguì una politica religiosa di inclusività mirata a consolidare il potere e mantenere la stabilità. Dichiarando di ispirarsi al principio di ispirazione sufi del ṣulḥ-i kull, istituì riforme amministrative volte a minimizzare la discriminazione religiosa e ad assicurare un trattamento equo ai suoi sudditi. Inoltre, promosse importanti traduzioni, dibattiti e scambi intellettuali tra diverse tradizioni. Sebbene il regno di Akbar sia stato spesso elogiato per questa politica pragmatica di inclusione, esistono letture alternative che mettono in discussione questa visione positiva. In particolare, in tempi recenti, assistiamo alla proliferazione di narrazioni contrastanti, che riflettono e legittimano differenti agende politiche, con significative implicazioni per la memoria storica e le identità religiose in India.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.