This article examines the poetry of Giovanni Giudici in his latter period, beginning with a reading of his poem Quanto spera di campare Giovanni, published in the book of the same title in 1993. The third and last phase of Giudici’s work may be considered a synthesis of his earlier periods as he scrutinizes History in its dialectical relation to his private life, the transcendence of an impenetrable Truth and the self-evident, biological reality of aging. Giudici’s personal agendas and type-written documents on various matters support this approach to the poem’s genesis, balancing attention to form and content, textual criticism and hermeneutics.

L’articolo instaura un discorso sull’ultimo Giudici a partire dalla lettura della poesia Quanto spera di campare Giovanni, contenuta nel libro omonimo del 1993. La terza e ultima fase della produzione del poeta ligure si configura come sintesi e risemantizzazione dei primi due periodi, interrogando la Storia collettiva nella sua dialettica con quella privata, la trascendenza di un Vero imperscrutabile e il dato auto-biologico: l’esperienza della vecchiaia. Lo studio genetico del testo è corroborato dall’analisi di agende private d’autore e fogli di lavoro dattiloscritti con interventi di varia natura, ponendo a dialogo forma e contenuto, critica testuale ed ermeneutica.

Giudici e l'invenzione dell'inizio. Genesi della poesia 'Quanto spera di campare Giovanni'

Francesca Santucci
2020-01-01

Abstract

This article examines the poetry of Giovanni Giudici in his latter period, beginning with a reading of his poem Quanto spera di campare Giovanni, published in the book of the same title in 1993. The third and last phase of Giudici’s work may be considered a synthesis of his earlier periods as he scrutinizes History in its dialectical relation to his private life, the transcendence of an impenetrable Truth and the self-evident, biological reality of aging. Giudici’s personal agendas and type-written documents on various matters support this approach to the poem’s genesis, balancing attention to form and content, textual criticism and hermeneutics.
2020
L’articolo instaura un discorso sull’ultimo Giudici a partire dalla lettura della poesia Quanto spera di campare Giovanni, contenuta nel libro omonimo del 1993. La terza e ultima fase della produzione del poeta ligure si configura come sintesi e risemantizzazione dei primi due periodi, interrogando la Storia collettiva nella sua dialettica con quella privata, la trascendenza di un Vero imperscrutabile e il dato auto-biologico: l’esperienza della vecchiaia. Lo studio genetico del testo è corroborato dall’analisi di agende private d’autore e fogli di lavoro dattiloscritti con interventi di varia natura, ponendo a dialogo forma e contenuto, critica testuale ed ermeneutica.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1184016
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact