Il saggio prende in esame e mette a confronto due capitoli della produzione poetica di Testori, ossia i poemetti Nel Tuo sangue (1973) e Ossa Mea (1983), che si collocano rispettivamente nel periodo immediatamente precedente e in quello immediatamente successivo all’evento della sua travagliata “conversione” al Cattolicesimo. La comunanza di sfondi, prospettive, problematiche esistenziali e linguaggi suggerisce che i due testi costituiscano una sorta di dittico i cui componenti, seppur concepiti e collocati in due momenti antitetici della posizione ideologica testoriana rispetto alla fede, siano sotterraneamente connessi da una tensione speculativa che non si esaurisce una volta avvenuta la “conversione”, ma che, al contrario, permane e non si risolve in una pacifica e definitiva accettazio-ne. L’analisi privilegia un approccio di carattere filologico-ermeneutico e si struttura in quattro parti: nel primo paragrafo sono illustrati il sistema di riferimento in cui si inscrivono i due poemetti e le ragioni di una lettura dialogata; nel secondo sono messe in evidenza le parentele immaginativo-testuali che i due testi intrattengono con il panorama della letteratura sacra; nel terzo sono tracciate le coordinate linguistiche che contraddistinguono il tessuto poetico delle due opere; nel quarto, infine, sono esposte alcune considerazioni conclusive.

Tra "Nel Tuo sangue" e "Ossa Mea": Testori alla prova della 'conversione'

Andrea Ferrando
2023-01-01

Abstract

Il saggio prende in esame e mette a confronto due capitoli della produzione poetica di Testori, ossia i poemetti Nel Tuo sangue (1973) e Ossa Mea (1983), che si collocano rispettivamente nel periodo immediatamente precedente e in quello immediatamente successivo all’evento della sua travagliata “conversione” al Cattolicesimo. La comunanza di sfondi, prospettive, problematiche esistenziali e linguaggi suggerisce che i due testi costituiscano una sorta di dittico i cui componenti, seppur concepiti e collocati in due momenti antitetici della posizione ideologica testoriana rispetto alla fede, siano sotterraneamente connessi da una tensione speculativa che non si esaurisce una volta avvenuta la “conversione”, ma che, al contrario, permane e non si risolve in una pacifica e definitiva accettazio-ne. L’analisi privilegia un approccio di carattere filologico-ermeneutico e si struttura in quattro parti: nel primo paragrafo sono illustrati il sistema di riferimento in cui si inscrivono i due poemetti e le ragioni di una lettura dialogata; nel secondo sono messe in evidenza le parentele immaginativo-testuali che i due testi intrattengono con il panorama della letteratura sacra; nel terzo sono tracciate le coordinate linguistiche che contraddistinguono il tessuto poetico delle due opere; nel quarto, infine, sono esposte alcune considerazioni conclusive.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1170264
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