Il riconoscimento del rapporto di filiazione costituitosi all’estero: la sentenza Pancharevo della Corte di giustizia UE tra i diritti umani e il diritto internazionale privato

Il contributo analizza in chiave critica la sentenza Pancharevo della Corte di giustizia dell’Unione europea, resa nel caso C-490/20. La pronuncia si inserisce nel quadro del più ampio dibattito relativo alla circolazione degli status familiari nello spazio giudiziario europeo e precede la proposta di regolamento COM(2022) 695 final sul riconoscimento della genitorialità tra gli Stati membri. L’obbligo di riconoscimento ‘funzionale’ del rapporto di filiazione costituitesi all’estero, prefigurato dalla Corte di giustizia, deriva dal rispetto dei diritti connessi alla cittadinanza europea e si oppone al riconoscimento ‘pieno’ previsto dalla bozza di regolamento, il cui iter legislativo presenta numerose incertezze. Anche se il regolamento dovesse essere definitivamente approvato dalle istituzioni europee, il limite dell’ordine pubblico internazionale potrà determinare il diniego del riconoscimento delle famiglie omogenitoriali da parte di alcuni Stati membri. Tuttavia, in tali ordinamenti continuerà ad assumere rilevanza l’obbligo di riconoscimento ‘funzionale’ previsto dalla sentenza Pancharevo.