Il lavoro prende le mosse dallo studio dell’Ufficio per il processo presso la sesta Sezione della Corte di cassazione pubblicato nel novembre del 2022 con il quale è stata proposta, in relazione alla fattispecie di lieve entità del fatto di cui all’art. 73, comma 5, t.u. stup., un’interpretazione tassativizzante fondata sull’elaborazione di specifiche soglie numeriche relative alla quantità di stupefacente oggetto della condotta. Tale soluzione ermeneutica, immediatamente valorizzata dalla cassazione, offre lo spunto per un’indagine in merito alla prassi giurisprudenziale volta a tradurre in termini numerici concetti quantitativi che il legislatore formula invece in modo elastico. In questa prospettiva lo studio, guardando anche ad alcune esperienze straniere, si sofferma sui possibili profili di tensione tra la tecnica delle “soglie giurisprudenziali” e il canone del nullum crimen, giungendo infine a formulare un giudizio critico sulla vicenda interpretativa che ha interessato l’art. 73, comma 5, t.u. stup., ipotesi della quale si ribadisce l’inidoneità a essere contenuta in una rigida griglia di valori quantitativo-numerici.

“Soglie giurisprudenziali” e fatto di lieve entità in materia di stupefacenti, tra interpretazione tassativizzante e derive nomopoietiche

Emmanuele Penco
2023-01-01

Abstract

Il lavoro prende le mosse dallo studio dell’Ufficio per il processo presso la sesta Sezione della Corte di cassazione pubblicato nel novembre del 2022 con il quale è stata proposta, in relazione alla fattispecie di lieve entità del fatto di cui all’art. 73, comma 5, t.u. stup., un’interpretazione tassativizzante fondata sull’elaborazione di specifiche soglie numeriche relative alla quantità di stupefacente oggetto della condotta. Tale soluzione ermeneutica, immediatamente valorizzata dalla cassazione, offre lo spunto per un’indagine in merito alla prassi giurisprudenziale volta a tradurre in termini numerici concetti quantitativi che il legislatore formula invece in modo elastico. In questa prospettiva lo studio, guardando anche ad alcune esperienze straniere, si sofferma sui possibili profili di tensione tra la tecnica delle “soglie giurisprudenziali” e il canone del nullum crimen, giungendo infine a formulare un giudizio critico sulla vicenda interpretativa che ha interessato l’art. 73, comma 5, t.u. stup., ipotesi della quale si ribadisce l’inidoneità a essere contenuta in una rigida griglia di valori quantitativo-numerici.
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