Il dibattito poetico originatosi intorno alla mala canso di Gilles de Vies-Maisons "Chanter m'estuet, car pris m'en est courage" e che coinvolge Gace Brulé e il Castellano di Coucy rappresenta un complesso caso di intertestualità poetica leggibile secondo una doppia matrice di significato: tradizionalmente interpretato come dibattito cifrato sull'etica della fin'amors, presenta al contempo una valenza metaletteraria legata alla riflessione sul tema del "canto per amore", che testimonia un elemento di consapevolezza critica nella ricezione del modello trobadorico da parte dei trovieri della prima generazione.

"Chanter m'estuet": il dibattito cifrato sul canto d'amore

Michela Scattolini
2013-01-01

Abstract

Il dibattito poetico originatosi intorno alla mala canso di Gilles de Vies-Maisons "Chanter m'estuet, car pris m'en est courage" e che coinvolge Gace Brulé e il Castellano di Coucy rappresenta un complesso caso di intertestualità poetica leggibile secondo una doppia matrice di significato: tradizionalmente interpretato come dibattito cifrato sull'etica della fin'amors, presenta al contempo una valenza metaletteraria legata alla riflessione sul tema del "canto per amore", che testimonia un elemento di consapevolezza critica nella ricezione del modello trobadorico da parte dei trovieri della prima generazione.
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