The discovery of an unknown photographic archive inspires the historian Pierre Schill to embark on a historical research that leads him to disturbing images that challenge our conscience. The atrocities of colonial war become the focal point of a reflection on war and oppression by a group of artists whom Schill calls upon to provide the public with a novel and multifaceted interpretation of the archive, history, and our perception of photographic images. The article investigates the development of the Chérau photographic collection exhibition project in light of the development of research-creation practices by artists and writers.Keywordscolonialmemory, photography, archive, war reportage.Des soldats sous les palmiers, le désert et une exécution en place publique : quatorzecorps pendent au gibet. Nord de l'Afrique, guerre et colonies. Fallait-il détourner le regard et refermer la boîte ? Poursuivre la recherche initiale et oublier ? Le temps s'écoule et l'empreinte de ces corps ne s'est pas effacée. Pourquoi ces images ont-elles persisté dans ma mémoire? L'absence d'indication de date, de lieu et de nom du photographe les rendait plus énigmatiques encore. Une enquête historique s'imposait(Schill 2018, 11).L’archivio di GustaveChérau, compostoda una serie di fotografiesviluppate,era contenutoin una scatoladi cartonesenza segni distintivi che ne permettessero l’identificazione immediata,e si trovavaall’interno di un più vasto archivio di materiali raccolti da Paul Vigné d’Octon(1859-1943), deputato anticolonialistadellazona mineraria dell’Hérault, regione francese del Sud-Ovest mediterraneo. La scoperta dell’archivio è stata fatta nel 2008 da Pierre Schill, insegnante e ricercatore in storia,mentre svolgevaalcune ricerche sulla

La scoperta di un archivio fotografico sconosciuto spinge lo storico Pierre Schill a sviluppare una ricerca storica che lo porta dinanzi a immagini che disturbano la coscienza. Le brutture della guerra coloniale diventano il fulcro della riflessione sulla guerra e sulla sopraffazione da parte di un gruppo di artisti che Schill chiama al suo fianco per fornire al pubblico una lettura inedita e sfaccettata dell’archivio, della storia e della nostra percezione delle immagini fotografiche. L’articolo indaga sullo sviluppo del progetto espositivo del fondo fotografico Chérau alla luce dello sviluppo delle pratiche di ricerca-creazione dalla parte degli artisti e degli scrittori.

Raccontare la memoria coloniale: sguardi multipli su un archivio fotografico

Bricco Elisa
2023-01-01

Abstract

The discovery of an unknown photographic archive inspires the historian Pierre Schill to embark on a historical research that leads him to disturbing images that challenge our conscience. The atrocities of colonial war become the focal point of a reflection on war and oppression by a group of artists whom Schill calls upon to provide the public with a novel and multifaceted interpretation of the archive, history, and our perception of photographic images. The article investigates the development of the Chérau photographic collection exhibition project in light of the development of research-creation practices by artists and writers.Keywordscolonialmemory, photography, archive, war reportage.Des soldats sous les palmiers, le désert et une exécution en place publique : quatorzecorps pendent au gibet. Nord de l'Afrique, guerre et colonies. Fallait-il détourner le regard et refermer la boîte ? Poursuivre la recherche initiale et oublier ? Le temps s'écoule et l'empreinte de ces corps ne s'est pas effacée. Pourquoi ces images ont-elles persisté dans ma mémoire? L'absence d'indication de date, de lieu et de nom du photographe les rendait plus énigmatiques encore. Une enquête historique s'imposait(Schill 2018, 11).L’archivio di GustaveChérau, compostoda una serie di fotografiesviluppate,era contenutoin una scatoladi cartonesenza segni distintivi che ne permettessero l’identificazione immediata,e si trovavaall’interno di un più vasto archivio di materiali raccolti da Paul Vigné d’Octon(1859-1943), deputato anticolonialistadellazona mineraria dell’Hérault, regione francese del Sud-Ovest mediterraneo. La scoperta dell’archivio è stata fatta nel 2008 da Pierre Schill, insegnante e ricercatore in storia,mentre svolgevaalcune ricerche sulla
2023
La scoperta di un archivio fotografico sconosciuto spinge lo storico Pierre Schill a sviluppare una ricerca storica che lo porta dinanzi a immagini che disturbano la coscienza. Le brutture della guerra coloniale diventano il fulcro della riflessione sulla guerra e sulla sopraffazione da parte di un gruppo di artisti che Schill chiama al suo fianco per fornire al pubblico una lettura inedita e sfaccettata dell’archivio, della storia e della nostra percezione delle immagini fotografiche. L’articolo indaga sullo sviluppo del progetto espositivo del fondo fotografico Chérau alla luce dello sviluppo delle pratiche di ricerca-creazione dalla parte degli artisti e degli scrittori.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1111915
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