Si analizza la decisione delle Sezioni Unite concernente il nuovo istituto della rescissione del giudicato, introdotto dalla l. 28 aprile 2014, n. 67, come rimedio ultimo volto a garantire il fondamentale diritto dell’imputato ad essere presente al processo svolto a suo carico. Nella pronuncia in esame la Suprema Corte non si limita a risolvere le problematiche di diritto intertemporale che le erano state rimesse, ma sfrutta l’occasione per sciogliere diversi nodi esegetici concernenti il funzionamento pratico dell’istituto. Nonostante gli sforzi del Collegio esteso, però, il nuovo art. 625 ter rimane fortemente problematico, soprattutto perché ripone in capo al condannato il gravoso onere di provare «che l’assenza è stata dovuta ad una incolpevole mancata conoscenza della celebrazione del procedimento».
Le Sezioni Unite sulla rescissione del giudicato: nonostante i primi chiarimenti l'istituto rimane problematico
DELLA TORRE, JACOPO
2014-01-01
Abstract
Si analizza la decisione delle Sezioni Unite concernente il nuovo istituto della rescissione del giudicato, introdotto dalla l. 28 aprile 2014, n. 67, come rimedio ultimo volto a garantire il fondamentale diritto dell’imputato ad essere presente al processo svolto a suo carico. Nella pronuncia in esame la Suprema Corte non si limita a risolvere le problematiche di diritto intertemporale che le erano state rimesse, ma sfrutta l’occasione per sciogliere diversi nodi esegetici concernenti il funzionamento pratico dell’istituto. Nonostante gli sforzi del Collegio esteso, però, il nuovo art. 625 ter rimane fortemente problematico, soprattutto perché ripone in capo al condannato il gravoso onere di provare «che l’assenza è stata dovuta ad una incolpevole mancata conoscenza della celebrazione del procedimento».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.