più strategico all’interno di processi e strumenti di pianificazione urbana, come evidenzia l’esperienza dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (SECAP). Tali strategie differiscono però metodologicamente per un aspetto cruciale: se le prime non sono necessariamente situ-specifiche, le seconde dipendono strettamente dal contesto per cui vengono progettate. Perciò risulta di grande rilievo la definizione di un solido apparato conoscitivo in grado di fornire adeguate informazioni quali-quantitative per l’identificazione dei pericoli climatici per il Comune e per la valutazione della relativa vulnerabilità. La possibilità di sviluppare azioni di adattamento è dunque commisurata alla capacità di rappresentazione ed analisi della realtà comunale: in questo senso la disponibilità di risorse è strettamente connessa a dimensioni e complessità della struttura stessa dell’ente locale, così come lo sono la reperibilità dei dati e la possibilità di popolare i diversi indicatori. Anche il JRC suggerisce di ricorrere ad un indicator-based vulnerability assessment per i Comuni più piccoli, in sostituzione dei modelli specificatamente elaborati per le maggiori realtà urbane. In riferimento all’area ligure nell’ambito di una collaborazione tra Università di Genova ed IRE, si decide di proporre una metodologia semplificata che consenta di ridurre il numero di indicatori da popolare andando incontro alle esigenze dei comuni più piccoli, tramite l’identificazione dei pericoli climatici prevalenti e l’individuazione di specifiche proxy che consentano di valutare i principali impatti a scala locale.

I SECAP e la valutazione della vulnerabilità nei confronti del rischio climatico - elaborazione di una metodologia semplificata per i Comuni Liguri

ilaria delponte;Valentina Costa;sara marcenaro
2022-01-01

Abstract

più strategico all’interno di processi e strumenti di pianificazione urbana, come evidenzia l’esperienza dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (SECAP). Tali strategie differiscono però metodologicamente per un aspetto cruciale: se le prime non sono necessariamente situ-specifiche, le seconde dipendono strettamente dal contesto per cui vengono progettate. Perciò risulta di grande rilievo la definizione di un solido apparato conoscitivo in grado di fornire adeguate informazioni quali-quantitative per l’identificazione dei pericoli climatici per il Comune e per la valutazione della relativa vulnerabilità. La possibilità di sviluppare azioni di adattamento è dunque commisurata alla capacità di rappresentazione ed analisi della realtà comunale: in questo senso la disponibilità di risorse è strettamente connessa a dimensioni e complessità della struttura stessa dell’ente locale, così come lo sono la reperibilità dei dati e la possibilità di popolare i diversi indicatori. Anche il JRC suggerisce di ricorrere ad un indicator-based vulnerability assessment per i Comuni più piccoli, in sostituzione dei modelli specificatamente elaborati per le maggiori realtà urbane. In riferimento all’area ligure nell’ambito di una collaborazione tra Università di Genova ed IRE, si decide di proporre una metodologia semplificata che consenta di ridurre il numero di indicatori da popolare andando incontro alle esigenze dei comuni più piccoli, tramite l’identificazione dei pericoli climatici prevalenti e l’individuazione di specifiche proxy che consentano di valutare i principali impatti a scala locale.
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