Each tyrannical government has always demanded absolute control, even upon private issues, and therefore it belongs to a primitive, tribal and non-democratic historic phase. We shall first analyse the violent, tribal character of the old and new virtual communities, showing how the village-Web, even if global, being far from the dynamics of a genuine democratic Polis, is not automatically free and exempt from the dangers of tyranny and totalitarianism. This is a reflection on the educational and political dynamics revolving around the awareness that the global village, meant as hyperconnected reality, may reveal itself, just as the primitive human realities antecedent to the Polis, a closed system, with tribal facets, and at risk of digital tyranny, where the new providers (Facebook, Google, etc.) as new rulers, allow, shape or deny other people’s existence, making or erasing the digital identity. In fact, contemporary life is more and more the same as a Web life, and the Web life increasingly appears as the condition of a perpetual submission to a tyrant.

Ogni governo tirannico ha sempre preteso il controllo assoluto sin nelle stanze del privato e in questo senso appartiene ad una realtà storica primitiva, tribale e a-democratica. Si cercherà qui in prima istanza di analizzare i caratteri tribali e violenti delle vecchie e delle nuove comunità virtuali mostrando come il villaggio-Web, ancorché globale, lontano dalle dinamiche di un’autentica Polis democratica, non sia automaticamente libero e immune dai pericoli della tirannide e del totalitarismo. Si tratta di una riflessione sulle dinamiche educative e politiche che ruotano attorno alla consapevolezza che il villaggio globale, inteso come realtà iperconnessa, possa rivelarsi, al pari delle primitive realtà umane anteriori alla Polis, una realtà chiusa, a tratti tribale e a rischio tirannide digitale, con i nuovi provider (Facebook, Google, ecc.) che, come nuovi sovrani, autorizzano, determinano o negano l’esistenza altrui, determinando o negando la possibilità di una identità digitale: lo stare al mondo contemporaneo, infatti, coincide sempre più con lo stare in Rete e questo stare in Rete assomiglia talvolta alla condizione di una perpetua sottomissione ad un tiranno.

L’eterno ritorno della tirannide. Dalla realtà analogica a quella virtuale

Arsena A
2020-01-01

Abstract

Each tyrannical government has always demanded absolute control, even upon private issues, and therefore it belongs to a primitive, tribal and non-democratic historic phase. We shall first analyse the violent, tribal character of the old and new virtual communities, showing how the village-Web, even if global, being far from the dynamics of a genuine democratic Polis, is not automatically free and exempt from the dangers of tyranny and totalitarianism. This is a reflection on the educational and political dynamics revolving around the awareness that the global village, meant as hyperconnected reality, may reveal itself, just as the primitive human realities antecedent to the Polis, a closed system, with tribal facets, and at risk of digital tyranny, where the new providers (Facebook, Google, etc.) as new rulers, allow, shape or deny other people’s existence, making or erasing the digital identity. In fact, contemporary life is more and more the same as a Web life, and the Web life increasingly appears as the condition of a perpetual submission to a tyrant.
2020
Ogni governo tirannico ha sempre preteso il controllo assoluto sin nelle stanze del privato e in questo senso appartiene ad una realtà storica primitiva, tribale e a-democratica. Si cercherà qui in prima istanza di analizzare i caratteri tribali e violenti delle vecchie e delle nuove comunità virtuali mostrando come il villaggio-Web, ancorché globale, lontano dalle dinamiche di un’autentica Polis democratica, non sia automaticamente libero e immune dai pericoli della tirannide e del totalitarismo. Si tratta di una riflessione sulle dinamiche educative e politiche che ruotano attorno alla consapevolezza che il villaggio globale, inteso come realtà iperconnessa, possa rivelarsi, al pari delle primitive realtà umane anteriori alla Polis, una realtà chiusa, a tratti tribale e a rischio tirannide digitale, con i nuovi provider (Facebook, Google, ecc.) che, come nuovi sovrani, autorizzano, determinano o negano l’esistenza altrui, determinando o negando la possibilità di una identità digitale: lo stare al mondo contemporaneo, infatti, coincide sempre più con lo stare in Rete e questo stare in Rete assomiglia talvolta alla condizione di una perpetua sottomissione ad un tiranno.
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