The pandemics has turned the relational and didactic teaching practice into a digital form, where the linear dynamics of the container/classroom intended as a place delimited within the space/time of here and now has been bended on the curved reality of the virtual classroom which, in the practice, pours into the students’ homes. This space/temporal tunneling allowed by online teaching has turned the scholastic reality into an open space, accessible also to the parents’ gaze who have been virtually allowed to enter it. In some instances, the previously unknown hermeneutic/relational, communicative, digital circuit made by a continuum of parents, teachers and students, has shorted. Yet this situation may be intended as an opportunity or as an unexpected gift brought to us by the sanitary emergency. This paper discusses the relational, educational, philosophical, and finally emotive conditions that allow the newly-minted digital reality to strengthen the educative covenant between parents and teachers for a fertile and long-lasting alliance that may treasure the actual experience and familiarity with the DAD, hypothesizing theoretical scenarios where we could place the coordinates of an open digital cohabitation.

La pandemia ha convertito il gesto didattico e relazionale nella forma digitale, all'interno del quale la dinamica lineare del contenitore/aula come luogo circoscritto nello spazio/tempo del qui ed ora è stata curvata sulla realtà curva dell'aula virtuale che di fatto entra in casa degli studenti e delle studentesse. Questa perforazione spazio/temporale che la didattica digitale consente ha fatto sì che la realtà scolastica potesse essere esperita come un luogo aperto e accessibile anche allo sguardo del genitore che virtualmente ha avuto modo di entrare in esso. In alcuni casi l'inedito circolo ermeneutico/relazionale, comunicativo e digitale, costituito da genitori, insegnanti e studenti senza soluzione di continuità, ha prodotto qualche cortocircuito, eppure esso può essere inteso come opportunità o dono inaspettato offertoci dall'emergenza sanitaria. In questo articolo si discutono le condizioni relazionali, educative, filosofiche e infine emotive che consentono alla realtà digitale di nuovo conio di rafforzare il patto educativo tra genitori e insegnanti per un'alleanza duratura e fertile e che sappia far tesoro della realtà della DAD vissuta e sperimentata, ipotizzando scenari teorici nei quali collocare le coordinate di una convivenza digitale aperta.

Il patto educativo nelle dinamiche della DAD: un'opportunità per la responsabilità genitoriale?

Arsena A
2021-01-01

Abstract

The pandemics has turned the relational and didactic teaching practice into a digital form, where the linear dynamics of the container/classroom intended as a place delimited within the space/time of here and now has been bended on the curved reality of the virtual classroom which, in the practice, pours into the students’ homes. This space/temporal tunneling allowed by online teaching has turned the scholastic reality into an open space, accessible also to the parents’ gaze who have been virtually allowed to enter it. In some instances, the previously unknown hermeneutic/relational, communicative, digital circuit made by a continuum of parents, teachers and students, has shorted. Yet this situation may be intended as an opportunity or as an unexpected gift brought to us by the sanitary emergency. This paper discusses the relational, educational, philosophical, and finally emotive conditions that allow the newly-minted digital reality to strengthen the educative covenant between parents and teachers for a fertile and long-lasting alliance that may treasure the actual experience and familiarity with the DAD, hypothesizing theoretical scenarios where we could place the coordinates of an open digital cohabitation.
2021
La pandemia ha convertito il gesto didattico e relazionale nella forma digitale, all'interno del quale la dinamica lineare del contenitore/aula come luogo circoscritto nello spazio/tempo del qui ed ora è stata curvata sulla realtà curva dell'aula virtuale che di fatto entra in casa degli studenti e delle studentesse. Questa perforazione spazio/temporale che la didattica digitale consente ha fatto sì che la realtà scolastica potesse essere esperita come un luogo aperto e accessibile anche allo sguardo del genitore che virtualmente ha avuto modo di entrare in esso. In alcuni casi l'inedito circolo ermeneutico/relazionale, comunicativo e digitale, costituito da genitori, insegnanti e studenti senza soluzione di continuità, ha prodotto qualche cortocircuito, eppure esso può essere inteso come opportunità o dono inaspettato offertoci dall'emergenza sanitaria. In questo articolo si discutono le condizioni relazionali, educative, filosofiche e infine emotive che consentono alla realtà digitale di nuovo conio di rafforzare il patto educativo tra genitori e insegnanti per un'alleanza duratura e fertile e che sappia far tesoro della realtà della DAD vissuta e sperimentata, ipotizzando scenari teorici nei quali collocare le coordinate di una convivenza digitale aperta.
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