Il contributo analizza e commenta una decisione dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che, seppur motivata in modo semplificato, tocca molti dei profili attinenti alla problematica dei rapporti fra ordinamento interno e europeo ed offre altrettanti spunti di riflessione: dal tema, ormai ricorrente, dell’incessante “aggressione” da parte del diritto dell’Unione di materie fino a poco tempo fa gelosamente amministrate dai legislatori statali, a quello dell’efficacia retroattiva delle norme pro reo di origine sovranazionale ( e delle sue conseguenze su atti amministrativi basati sulle precedenti norme incriminatrici interne). In particolare essa, nel rilevare l’avvenuta “abolizione” di una norma incriminatrice interna da parte di una direttiva europea ( interpretata dalla Corte di giustizia europea come direttamente applicabile), ricostruisce la vicenda giuridica utilizzando termini e concetti forse non del tutto ad essa conferenti: segno inequivocabile che il quadro concettuale è ben lungi dall’esser delineato in modo compiuto. Il contributo si propone dunque di saggiare, non solo la reale configurazione dei rapporti tra le fonti nazionali e quelle europee ( e come riguardo ad essi si stiano ponendo le nostre magistrature superiori), ma anche l’evoluzione che alcuni istituti di teoria generale stanno subendo sul piano giurisprudenziale, primo fra tutti quello della successione delle leggi nel tempo.

Il Consiglio di Stato e la sentenza "El Dridi". Le direttive europee hanno efficacia "abrogativa"?

Francaviglia Michele
2012-01-01

Abstract

Il contributo analizza e commenta una decisione dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che, seppur motivata in modo semplificato, tocca molti dei profili attinenti alla problematica dei rapporti fra ordinamento interno e europeo ed offre altrettanti spunti di riflessione: dal tema, ormai ricorrente, dell’incessante “aggressione” da parte del diritto dell’Unione di materie fino a poco tempo fa gelosamente amministrate dai legislatori statali, a quello dell’efficacia retroattiva delle norme pro reo di origine sovranazionale ( e delle sue conseguenze su atti amministrativi basati sulle precedenti norme incriminatrici interne). In particolare essa, nel rilevare l’avvenuta “abolizione” di una norma incriminatrice interna da parte di una direttiva europea ( interpretata dalla Corte di giustizia europea come direttamente applicabile), ricostruisce la vicenda giuridica utilizzando termini e concetti forse non del tutto ad essa conferenti: segno inequivocabile che il quadro concettuale è ben lungi dall’esser delineato in modo compiuto. Il contributo si propone dunque di saggiare, non solo la reale configurazione dei rapporti tra le fonti nazionali e quelle europee ( e come riguardo ad essi si stiano ponendo le nostre magistrature superiori), ma anche l’evoluzione che alcuni istituti di teoria generale stanno subendo sul piano giurisprudenziale, primo fra tutti quello della successione delle leggi nel tempo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1069398
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