Eridano (Ἠρῐδᾰνός), il nome greco del (basso) Po, significa ‘fiume occidentale’ in celtico (*Ērĭ-dănŏs), ma il basso Po è a Oriente rispetto al complesso della Gallia Cisalpina (più a Oriente c’è solo l’Adriatico); Brescello (latino Brĭxĭllŭm) è concordemente connesso a Brĭxĭă ‘alture’ e, attraverso la trasformazione *-dl- > -ll- dei gallicismi in latino (cfr. Cărăcăllă, cŭcŭllŭs, balla ‘fola’), è ricostruibile come un derivato possessivo (già in fase preistorica comune) di un composto indoeuropeo con secondo elemento *-dʱl̥hₐŏ- ‘valle’, quindi con un significato finale di ‘che ha l’alta valle’, nonostante la nota localizzazione del sito nella Bassa Padana. La motivazione di entrambe le etimologie diventa perspicua se collocata nel Paleolitico Superiore, durante la più recente Glaciazione (di Würm), allorquando il livello dei mari era più basso di ca. 120 m e buona parte del fondale dell’Adriatico era emersa: per gli abitanti della Grande Pianura Adriatica, ciò che per noi è il basso Po era effettivamente il fiume occidentale per antonomasia e il territorio che poi è stato del mūnĭcĭpĭŭm romano di Brescello (che cominciava appena a monte di Comacchio, anch’esso toponimo celtico, equabile di Gomagoi in Val Venosta) era davvero ‘quello che ha l’alta valle’. Non esiste alcuna controindicazione all’ipotesi che quegli abitanti parlassero l’indoeuropeo preistorico (o una sua fase antecedente) e che i due nomi siano stati tramandati da allora (infatti presentano tutte le trasformazioni fonistoriche, dall’indoeuropeo comune fino al celtico antico); i dati della Genetica delle Popolazioni sono a loro volta del tutto compatibili con questo quadro ricostruttivo.
Perché Brescello, nella Bassa, significa ‘alto’ e il basso Po si chiama ‘fiume occidentale’?
Borghi, Guido
2021-01-01
Abstract
Eridano (Ἠρῐδᾰνός), il nome greco del (basso) Po, significa ‘fiume occidentale’ in celtico (*Ērĭ-dănŏs), ma il basso Po è a Oriente rispetto al complesso della Gallia Cisalpina (più a Oriente c’è solo l’Adriatico); Brescello (latino Brĭxĭllŭm) è concordemente connesso a Brĭxĭă ‘alture’ e, attraverso la trasformazione *-dl- > -ll- dei gallicismi in latino (cfr. Cărăcăllă, cŭcŭllŭs, balla ‘fola’), è ricostruibile come un derivato possessivo (già in fase preistorica comune) di un composto indoeuropeo con secondo elemento *-dʱl̥hₐŏ- ‘valle’, quindi con un significato finale di ‘che ha l’alta valle’, nonostante la nota localizzazione del sito nella Bassa Padana. La motivazione di entrambe le etimologie diventa perspicua se collocata nel Paleolitico Superiore, durante la più recente Glaciazione (di Würm), allorquando il livello dei mari era più basso di ca. 120 m e buona parte del fondale dell’Adriatico era emersa: per gli abitanti della Grande Pianura Adriatica, ciò che per noi è il basso Po era effettivamente il fiume occidentale per antonomasia e il territorio che poi è stato del mūnĭcĭpĭŭm romano di Brescello (che cominciava appena a monte di Comacchio, anch’esso toponimo celtico, equabile di Gomagoi in Val Venosta) era davvero ‘quello che ha l’alta valle’. Non esiste alcuna controindicazione all’ipotesi che quegli abitanti parlassero l’indoeuropeo preistorico (o una sua fase antecedente) e che i due nomi siano stati tramandati da allora (infatti presentano tutte le trasformazioni fonistoriche, dall’indoeuropeo comune fino al celtico antico); i dati della Genetica delle Popolazioni sono a loro volta del tutto compatibili con questo quadro ricostruttivo.File | Dimensione | Formato | |
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