La percezione degli ambienti interni di un edificio può essere ampliata attraverso l’attenzione alle fasi della sua percorrenza: una visione dinamica che si sviluppa dalle singole immagini del luogo, ma che le supera in fatto di capacità di prefigurazione. Un ulteriore fattore di estensione della comunicatività è la considerazione delle percezioni multisensoriali perché, se la vista costituisce la fonte principale di informazioni sulle qualità spaziali, anche altri sensi concorrono a fornire il quadro o ad arricchirlo di dettagli. Mostriamo qui un progetto che prevede un’estensione della fruibilità di un luogo storico attraverso la percezione dei suoni naturalmente prodotti dall’interazione tra spazio e fruitore e delle qualità tattili degli elementi che intervengono nel luogo stesso. Si tratta di un ampliamento in senso estensivo, ma anche inclusivo, perché concepito per coinvolgere nella “festa” dell’architettura anche le persone con eventuali particolarità o disabilità. Non si tratta, infatti, unicamente del perseguimento dell’accessibilità quale azione eticamente necessaria, bensì della rivalutazione della variegata gamma di percezioni suscitate dalle qualità spaziali.

Percorsi accessibili e orientamento negli edifici storici.

cristina candito
2021-01-01

Abstract

La percezione degli ambienti interni di un edificio può essere ampliata attraverso l’attenzione alle fasi della sua percorrenza: una visione dinamica che si sviluppa dalle singole immagini del luogo, ma che le supera in fatto di capacità di prefigurazione. Un ulteriore fattore di estensione della comunicatività è la considerazione delle percezioni multisensoriali perché, se la vista costituisce la fonte principale di informazioni sulle qualità spaziali, anche altri sensi concorrono a fornire il quadro o ad arricchirlo di dettagli. Mostriamo qui un progetto che prevede un’estensione della fruibilità di un luogo storico attraverso la percezione dei suoni naturalmente prodotti dall’interazione tra spazio e fruitore e delle qualità tattili degli elementi che intervengono nel luogo stesso. Si tratta di un ampliamento in senso estensivo, ma anche inclusivo, perché concepito per coinvolgere nella “festa” dell’architettura anche le persone con eventuali particolarità o disabilità. Non si tratta, infatti, unicamente del perseguimento dell’accessibilità quale azione eticamente necessaria, bensì della rivalutazione della variegata gamma di percezioni suscitate dalle qualità spaziali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1049859
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