Le recenti pronunce delle Corti europee in tema di ne bis in idem, in particolare la sentenza Grande Stevens della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sembrano proporre una concezione sostanziale del canone ermeneutico della specialità, che impone di rivedere la prassi interpretativa interna relativa al principio di cui all’art. 9 della l. n. 689 del 24 novembre 1981, incentrata su un raffronto strutturale fra le fattispecie. Dietro queste differenze, riscontrabili nel piano interno e in quello europeo, si intravede la sottostante diversa dimensione della legalità penale. È proprio con tale diversità che si devono confrontare, oggi, gli operatori del diritto; in tema di specialità, ma non solo
Il principio di specialità “amministrativa”. Tra declinazioni interne “formali” e spinte europee “sostanziali”
Emmanuele Penco
2015-01-01
Abstract
Le recenti pronunce delle Corti europee in tema di ne bis in idem, in particolare la sentenza Grande Stevens della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sembrano proporre una concezione sostanziale del canone ermeneutico della specialità, che impone di rivedere la prassi interpretativa interna relativa al principio di cui all’art. 9 della l. n. 689 del 24 novembre 1981, incentrata su un raffronto strutturale fra le fattispecie. Dietro queste differenze, riscontrabili nel piano interno e in quello europeo, si intravede la sottostante diversa dimensione della legalità penale. È proprio con tale diversità che si devono confrontare, oggi, gli operatori del diritto; in tema di specialità, ma non soloFile | Dimensione | Formato | |
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