Il paradosso dei cantati castrati, per cui per secoli hanno affascinato le platee europee, non è l'ambiguità di genere (maschio/femmina) come la drammaturgia musicale ha spesso voluto far apparire, ma fra bambino/adulto: ipostasi di un'infanzia infinita e insieme di una maturità impossibile.
Per sempre bambini, mai più uomini
Roberto Cuppone
In corso di stampa
Abstract
Il paradosso dei cantati castrati, per cui per secoli hanno affascinato le platee europee, non è l'ambiguità di genere (maschio/femmina) come la drammaturgia musicale ha spesso voluto far apparire, ma fra bambino/adulto: ipostasi di un'infanzia infinita e insieme di una maturità impossibile.File in questo prodotto:
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