Il topos del viaggio, ricorrente nella letteratura ebraica di tutti i tempi, è il punto di partenza del primo romanzo della messicana sefardita Myriam Moscona. Tela de sevoya prende spunto dal diario di viaggio dell’autrice in Bulgaria, paese d’origine dei suoi genitori, ed evolve in un’opera più articolata nella quale si amalgamano ricordi, invenzione letteraria, poesia, indagine scientifica. Il viaggio così ridefinito si configura come un percorso interiore alla ricerca della propria identità, di cui la lingua giudeo-spagnola è l’elemento fondante.

El eslabón abierto de una larga cadena’: la lingua ritrovata nel viaggio identitario di Myriam Moscona

Alessia Cassani
2015-01-01

Abstract

Il topos del viaggio, ricorrente nella letteratura ebraica di tutti i tempi, è il punto di partenza del primo romanzo della messicana sefardita Myriam Moscona. Tela de sevoya prende spunto dal diario di viaggio dell’autrice in Bulgaria, paese d’origine dei suoi genitori, ed evolve in un’opera più articolata nella quale si amalgamano ricordi, invenzione letteraria, poesia, indagine scientifica. Il viaggio così ridefinito si configura come un percorso interiore alla ricerca della propria identità, di cui la lingua giudeo-spagnola è l’elemento fondante.
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